martedì 27 luglio 2010

La Cultura dei Furbi

Per testare Rimini, basta leggere l'articolo sui parcheggi a pagamento del lungomare, pubblicato su tutti i quotidiani e sponsorizzato dalle categorie più importanti della città, quelle dell'applauso al Palas dei Debiti. La prima cosa che si chiede un normale cittadino è se questo rappresenta il vero problema o se il rilancio di Rimini passa da queste proteste. Se non fossero a pagamento che fine farebbero?Sappiamo come funzionano le decisioni bipartisan, viene meno la rotazione, ci sono le sedie dei furbini che occupano gli stalli, la sosta a tempo viene raggirata dal commerciante frontista. Osservate il fronte Murri per verificare chi sono gli usufruitori dei parcheggi oppure ammirate la fila di scaranne sulla via dei filobus, prima degli stalli blu. Per controlli più severi, il nuovo sceriffo a tempo, potrebbe iniziare a verificare i permessi per disabili, l'impressione che la Città ne abbia acquisiti a migliaia, abbiamo citato l'esempio di un presunto handicappato che ogni giorno lascia l'auto nel suo posto e compie due chilometri per andare a casa. La cosa che fa più incazzare è la strumentalizzazione delle categorie, cavalcano le proteste più bieche, dimenticando salotti, salottini, tavoli e..forum nei quali sono presenti. Al peggio non c'è mai fine, qualche papabile ha capito che è arrivato il momento di lucrare qualche facile preferenza, si parte dal parcheggio, più facile, non si toccano mattoni, piani strategici, strutturali, curiali o per essere più cattivi, qualcuno vuole fare vedere che è in grado di mobilitare la piazza, avviso tipico di altre realtà.  Tranelli, furbizie, scorciatoie, trionfalismi, populismi sono diventate parole d'ordine, più grossa la racconti, più sei bravo e democrat. Il caso degli stalli va preso come fulgido esempio di comportamenti diventati normalità, grazie agli amministratori, invece di combattere il fenomeno lo alimentano con la loro debolezza.