sabato 31 luglio 2010

A Perdere

A Rimini nessuno pare meravigliarsi di fronte a comportamenti politici rasentanti la bizzarria. Prendiamo Nud e Crud, tutti pensavano che le dimissioni da Segretario fossero dettate dall'ansia di candidarsi a Sindaco, aperta la partita iva, sembra che la soluzione non sia così scontata. Intanto Nando Fabbri scalda i motori bellariesi, Cagnoni dopo la risoluzione dei piloni, sembra farci un pensierino tardivo di 30 anni come da costume cittadino, insomma la corsa(?) comincia ad affollarsi. Nella parrocchietta democrat, composta da chierichetti non officianti, filtrano dubbi consistenti da parte dei Grandi, per non citare sigle, sono quelli che devono fare affari, per niente disponibili a correre con ottime probabilità di perdere. Con i cittadini parlano, sentono, odorano emettendo fatture, l'aria che tira è quella del nostro turismo, in piena agonia. Rimandare la scelta a settembre-ottobre, conferma la nostra ipotesi e la debolezza conclamata del candidato, il primo problema arriverà con la raccolta delle firme, il percorso delle primarie messo in piedi da Cardinal Gobbi è lacunoso come l'estensore, non tiene conto della pari dignità degli altri partiti di centrosinistra. 
Lo Scenario si può così riassumere:
a) Chi non è di Rimini, è propenso a starsene fuori,  con la scusa ufficiale che la partita deve giocarsi in casa a porte chiuse, la scelta di non schierarsi ha due precise ragioni, l'ipotesi di una possibile vittoria di Fabbri od in alternativa la sconfitta di Gnassi, in entrambi i casi nessuno dei presunti Big vuol legare il nome ad un pericolo.
b) Nel contesto cittadino le cose vanno malissimo, l'alleanza con Melucci costruita su presupposti opportunistici trova poco radicamento tra gli uomini dell'Assessore Regionale.
c) Nel centro-sinistra tutto sembra diventare impossibile, da quello che si capisce, decide Gobbi, negando a priori un ruolo agli alleati, se l'Idv seleziona attraverso la propria direzione un candidato sindaco, cosa succede?

Sintetizzate al massimo le questioni tattiche e formali, rimangono in vita quelle politiche, Gnassi viene decifrato come qualcosa di vecchio, la sua indicazione a candidato sindaco attraverso l'apparato lo indebolirebbe ulteriormente. A questo andrebbe aggiunta anche la difficoltà del neo-ristoratore a smarcarsi rispetto al passato/presente amministrativo di Rimini e le difficoltà nei rapporti con tanti personaggi della politica riminese, partendo dalla corrente cattolica, ma soprattutto con la componente giovanile che lo detesta. Il vezzo di farsi passare per uno di loro, fricchettando con falsa modestia, non sembra produrre consensi nella generazione mille euro al mese. Amen