mercoledì 14 luglio 2010

Serie D

Rimini giocherà in serie D, giusta collocazione politica, sociale, culturale, economica, non sportiva. Qualcuno potrà obiettare che vi sono cose infinitamente più importanti, allargando lo sguardo, la Città vive sofferenze peggiori del pallone retrocesso con il S.Giustina di Lombardo, ancora senza circonvallazione. Quello che rattrista, a parte i tifosi, è il paragone con le centinaia di dinamiche attive come le società minori od il numero altissimo dei praticanti lo sport. Il problema risiede nella ragione per la quale le grandi rappresentatività economiche rimangono avulse da investimenti in questa direzione. L'esempio unico e raro riguarda Biagio Amati, non solo per avere raccolto il testimone calcistico ma per la proposta di una realizzazione sportiva di grosse dimensioni nell'Area Ghigi. A Rimini, a parole, tutti s'interessano dell'areoporto, anche i pochi che lo usano, vengono gettati milioni pubblici su piste vuote, permettono l'invenzione di un concorrente a 50 chilometri e continuiamo a votare Errani. Una squadra di calcio che milità in serie dignitosa ha più audience di un Fellini per scuola volo russa. E' mancata la Politica, non hanno saputo o voluto imporre questa tassa turistica, invece di girare con il cappello in mano e ringraziare per gli spiccioli del Capodanno che non porta un tugnino in più, abbiamo continuato ad obbedire agli ordini bolognesi, ci hanno considerato sempre dei bagnini con la differenza che a loro hanno dato tutto, a noi un ca..  Perchè i Signori della Sabbia ante-imposte non hanno adottato la squadra di Basket o versato un euro per lo Sport Riminese? L'unico caso che conosciamo fu quando i chioschisti in lite secolare con i confinanti bagnini versarono la somma raccolta per la lotta dei Salvataggi in favore dell'Ospedale di Rimini. Un imprenditore della forza di Aureli se ne va sbattendo il robusto portone di Palazzo Buonadrata, significa che molto non funziona nel nostro mondo alimentato a mattoni. La brava Donatella dello Sport x Tutti, assomiglia ad una damina della S.Vincenzo, chiede aiuto per i poveri sportivi, la delega da restituire sarebbe la sua, assieme alla promesse non mantenute del Delegante. Escono con le ossa rotte ed il pallone sgonfio, non è solo immagine italiana, la mancanza di regia e guida politica ci ha condotto nel girone che ci compete, faremo fatica a salvarci.