Ricordiamo
anche l’enorme scalpore che a Riccione fece un volantino con le foto dei politici ed i simboli dei partiti che all’epoca votarono a favore al TRC, perché vergognarsi di un’opera “considerata
strategica” come asserito dai nostri capiarea attuali? Buona
parte degli stessi personaggi sono sempre presenti sulle poltrone locali, un
incarico non si nega a nessuno in questi tempi di crisi.
La
stessa Agenzia Mobilità, fonte di perenne passivo che i Comuni stentano sempre
più a coprire, è nata proprio per “gestire” il TRC e le relative risorse.
Bene,
cassiamo una volta per tutte la falsa “metropolitana di costa” e chiudiamo
anche l’Agenzia ad essa collegata. Il risparmio per noi cittadini è di alcuni
milioni di euro all’anno. Basta non dirottare questi ed altri fondi che si
dovessero rendere disponibili per coprire i buchi sparsi per la provincia, dal Palas
alla Fiera.
Abbiamo
assistito depressi e costernati al dibattito che si è scatenato sul nuovo Palas
“doppione e malfatto”, e ringraziamo chi ha potuto far conoscere ai cittadini
la reale situazione evidenziandone anche gli inciuci. Anche il TRC è stato
progettato in barba alle leggi antisismiche, in merito alle distanze, per le quali
sono state fatte pericolose deroghe. E non vorremmo quindi che la storia si
ripetesse per il TRC, che se realizzato creerebbe gravi rischi per la sicurezza
dei cittadini.
La
verità più importante però non è stata scritta dagli “amanuensi”. Il TRC non lo
vuole nessuno, nemmeno i consiglieri delle maggioranze delle amministrazioni
comunali di Rimini e Riccione. Il bieco ragionamento che continuano a cavalcare
è questo: “Lo stato ci dà i ‘soldi’ e noi li prendiamo”. Anche se il TRC non
serva a niente e nessuno.
Al
riguardo i riminesi ricordano il comunicato stampa di Alleanza Nazionale del
29.01.2009 nel quale, negando accordi fra DS e AN sul TRC, si ribadiva “…al
fine di evitare che la nostra Provincia rischi di perdere 53 milioni di Euro.
Scusate se è poco.”
La
credibilità delle attuali maggioranze è sempre più in bilico, basta vedere a
Cattolica ove pende una mozione di sfiducia tutta interna al Pd, ed a Riccione,
dove il Consiglio Comunale è gestito sempre più come una riunione condominiale,
occorre la doppia convocazione assembleare per rappezzare uno straccio di
maggioranza che non è mai esistita.
I
Riminesi, memori di TRC – Murri – Stadio – Teatro Galli - Palas, avranno però
la possibilità di ribellarsi a questo proliferare di “inciuci” fatti sulle loro
spalle/tasche e di mandare a casa, alle prossime elezioni, questi politicanti che
gestiscono il potere nel totale disinteresse del bene “della Città e dei
cittadini”.
Comitato
Rimini Città Unita
Comitato
“No a questo TRC” di Riccione.
Rimini,
25.09.2010