lunedì 27 settembre 2010

Manovre

A sinistra è ripreso il giochino. A Rimini, da sempre, esiste un elettorato che oscilla tra il 4 e il 6%. Un elettorato che non ha mai smesso di credere negli ideali di libertà, giustizia, e uguaglianza a cui non piacciono gli affari e a cui non garbano ipiacenti “inciucetti” di palazzo e che vorrebbe amministrare la città in maniera diversa. Un elettorato disponibile a dare un diverso andazzo alla direzione di marcia degli ultimi 15 anni della politica riminese ma che puntualmente viene gabbato.
Sarebbe riduttivo parlare di questo elettorato in termini ideologici; persone di tal pasta se ne trovano anche nel PD, nell'Italia dei Valori e financo nei Grillini. Ma puntualmente vengono o si fanno gabbare. Le ragioni sono facilmente intuibili ma non giustificabili.
L'ultima gabola è stata Rifondazione Comunista un patrimonio consegnato al PD per quattro poltrone. La cosa singolare è che i voti anziché andare al Pd ogni volta vengono dispersi tra Dipietrini, Grillini, Verdi o chi comunque in quel momento rappresenta la novità; segno che quello zoccolo ancora non è rassegnato o quantomeno non lo sarà nel breve periodo.
Al momento non può fare diversamente è costretto a farsi prendere per il naso e ad illudersi che la nuova forza politica di turno, a sinistra, sarà migliore di quella che si è fatta mettere nel sacco la volta precedente.
Ma puntualmente la delusione prende il sopravvento.
La prossima Gabola, per i Grillini c'è ancora tempo, è già pronta si chiama: Sinistra e Libertà. A livello nazionale Sinistra e Libertà è la composizione di un gruppo di fuoriusciti da Rifondazione Comunista senza grandi slanci ideali, se non le chiacchiere, con responsabilità non indifferenti nell'appoggio, a sinistra, delle politiche per slogan degli ultimi anni.
Questi compagni hanno appoggiato tutto ma proprio tutto quello che si poteva fare, come e meglio non si poteva, salvo poi accorgersi che quella politica non portava da nessuna parte e ributtarsi, una volta all'opposizione, nell' antiberlusconismo militante.
A Rimini invece Sinistra e Libertà è rappresentata direttamente dal PD i compagni di Rifondazione sono rimasti a presidiare il fortino visto che erano seduti sulle poltrone e non potevano certo mollarle; il classico ragionamento che potremmo tradurre con: “...chi lascia la strada vecchia sa quel che lascia ma non sa se resta.”.
D'altra parte molti ex PD ai margini, o che non avevano mai trovato collocazioni precedenti, si stanno presentando col cappello in mano pronti a coprire a sinistra il PD. Gli stessi Assessori defenestrati erano la copertura, a sinistra, della giunta; ora non servono più perché sulla scena politica Rifondazione è alla frutta e Sinistra e Libertà sta per essere conquistata. Dove andranno alle prossime elezioni questi “sinistrelli” se non in bocca al PD?
I risultati saranno: se prenderanno voti, qualche poltrona più il piacente silenzio altrimenti a ramengo per Piazza Cavour. Un giochino collaudato che, almeno dal 1992 a Rimini, ha funzionato e che continuerà ad illudere quegli elettori che scevri da interessi particolari vorrebbero vedere, almeno una volta, una sinistra degna di questo nome.
Inutile dire che con questi rappresentanti non si va da nessuna parte e ad abbandonarli alle loro poltrone e al loro destino non si perde nulla anzi potrebbe essere una buona occasione per liberarsene.
Sembrerà paradossale e fuori moda ma a Rimini per la sinistra vi è la necessità di una nuova forza politica una forza con meno chiacchiere meno pidiellini, berluschini e piacentini.
Ma come mai mentre la Lega si è accorta del giochino e sta tentando di romperlo compagni, invece, pur di essere piacenti preferiscono tacere?

Nuvola Rossa