sabato 18 settembre 2010

E' Passata

La  Murri è passata con la solita votazione, non avevamo dubbi, è sconcertante che mentre si loda un Piano Strategico che vuole vietare le residenze sotto le ferrovie, con questa ennesima Variante, decidono di realizzare in riva al mare oltre duecento appartamenti, con quattro orribili torri alte venticinque metri, modello Portoverde. L'invenzione serve per incentivare la realizzazione di un Centro Commerciale/Uffici nell'area Murri pur sapendo che non avrà nessuna possibilità di collocazione sul mercato, presto arriverà un'altra Variante che deciderà in tutto o in parte il cambio di destinazione. La gravità dell'accaduto sarebbe sufficiente per staccare spina e stipendi a questa Giunta se non ci fossero in ballo 40 consiglieri, la ragione è la stessa che permetterà a Berlusconi di governare altri 3 anni, pur di non andare a casa ci sono decine di coraggiosi che cambiano casacca. Nella nostra Città la distanza tra il tragico ed il ridicolo è labile, la Murri è passata grazie all'astensione benevola e concordata di Coccia e Galvani, da quattro anni i fillini del centrosinistra spaccano palle a giorni alterni, poi assieme all'ingaggiato Casadei votano il Bilancio. Agosta ricorda loro giustamente che quello che negano od astengono era contenuto nel Libro della Giungla, non bastasse, devono subire il ricatto dell'espulsione dalla Giunta, perderemo due insostituibili assessori. Non esiste un'amministrare perfetto però passare dal più amato al dimenticato solo a Ravaioli poteva riuscire, è stato aiutato da Melucci, non ce l'avrebbe fatta. Vi portiamo due esempi vicini e conosciuti: Riccione e S.Marino. Nel primo caso, un Sindaco normale con un Pd dilaniato dalle correnti, riesce ad amministrare decentemente, inaugurando porte e porticine verso il futuro, a S.Marino, pur godendo ancora di enormi agevolazioni, il modello di sviluppo basato sulla speculazione finanziaria, li sta portando nella migliore delle ipotesi a diventare una Città di 25 mila abitanti in Provincia di Rimini, sarebbe meglio Pesaro. La maggioranza riminese è fondata su partiti e persone che rappresentano se stessi, con ridicoli dissidenti che sapendo almeno contare fanno passare tutto per un voto. La minoranza risponde agli stessi padroni che dirigono la Città, con il fenomeno Renzi che fa pendant con i fillini di maggioranza. Un sistema di rappresentanze economiche bloccato da due decenni su protagonisti addomesticati, abbaiano sapendo bene che per la loro legittimazione, non devono disturbare i manovratori. Una cultura ufficiale costruita per questa aberrazione politica, il nucleo più autentico risiede nel catto-comunismo di  antica memoria, quello che decise il Rosso per Palazzo Garampi e la Fondazione e l'economia, Bianca. La macchina è ben oliata, quasi perfetta, siamo i primi a riconoscerlo, ogni questione che raggiunge gli onori della cronaca, non ha mai origini interne, è uno scontro con il mondo reale fatto di regole, il Palas e la Fondazione Fellini sono esempi chiari, fino al giorno prima i massimi responsabili erano osannati.
Sappiamo bene, quanto sia difficile muoversi contro la cupola, anche gli addetti ai controlli sono intimiditi da questo enorme potere. Vogliamo lanciare un sasso nello stagno dopo esserci premuniti di tutti i permessi sismici, chiedendovi se è possibile costruire un'alleanza con pochi santi ma molte persone che si sono rotte di questa situazione, senza cadere nel vecchio tranello della destra e sinistra, credenti e laici, nuovo e vecchio, per un futuro diverso da quello che ci hanno preparato.