mercoledì 15 settembre 2010

Riceviamo

Sono un vostro lettore, vi chiedo gentilmente di pubblicare questo mio articolo come riflessione sul parallelismo tra Palas e Murri. Con le leggi attuali la Murri deve essere a norma antismica per il suo utilizzo, mi chiedo come tutto possa avvenire in assenza di una nuova struttura portante, con l'aggravio di un tetto costruito ex novo in c.a. al posto dell'originario in legno e con nuovi solai di ben altro peso. Onestamente di fronte alla distanza delle staffe del Palas, il contesto Murri mi sembra assai più grave, specie se si tiene conto di quanto successo a l'Aquila dove i primi edifici a precipitare sono stati, a detta di tutti i tecnici, quelli che nell'intento di renderli più sicuri, hanno subito ulteriori carichi con le opere di rinforzo, causando il difetto strutturale di mettere insieme corpi che rispondono diversamente alle sollecitazioni di un terremoto. Tutta la pratica Murri sembra ancora oggetto di analisi ed approvazioni, mi chiedo come sia possibile chiuderla in assenza di queste determinazioni, che porterebbero a tante conseguenze, partendo da uno stravolgimento oppure una rimodulazione, finendo con la demolizione degli stessi tetti. Esiste il parere del Servizio Tecnico di Bacino, è favorevole anche in questo caso?
Mauro F.