lunedì 21 ottobre 2019

Lungomare Spadazzi

Anni fa ho scritto "contro" la proposta sul Lungomre Spadazzi, presentata dall'Impresa Forlani, trasformata in Piano Particolareggiato ed approvato nel primo mandato di Gnassi. Non fu certo la mia isolata (sempre) protesta a fermare questa oscenità, bensì la presa d'atto, in ipocrito silenzio, che era una cretinata. Questa la realtà. Il sindaco oggi informa che fra un mese partiranno i lavori per ammucchiare un po di sabbia in spiaggia ed intervenire sul marciapiede lato mare, sempre sul vecchio luogo del delitto. I costi ammontano a milioni. Per spiegare l'assurdo dovrei considerare sostenibile il progetto generale. Perchè non intervenite sulle aree in fregio e nel marciapiede a monte? Quando il prossimo sindaco deciderà di farlo spero sia in sintonia con la necessaria innovazione e riqualificazione della spiaggia. Quali dune puoi creare in uno spazio di qualche metro? Le strutture dei bagnini distano mediamente 4/5 metri dalle mura del lungomare. Non sarebbe meglio liberare le zone dai manufatti e con un riporto a piano inclinato raggiungere la quota del lungomare. con i servizi collocati? Una impostazione gradevole anche sotto il versante ambientale. Un ritorno alla spiaggia com'era prima della costruzione del lungomare, lasciando perdere le dune. Una caricatura assurda. Se non le fai di plastica..pesante, il vento le sposta dove vuole. Mi chiedo (spesso) come la propaganda di un ristretto gruppo che occupa però poltrone importanti, possa concedere fiducia e..voti ad un sindaco che getta milioni in discutibili arredi urbani. Spesso a scapito della funzionalità della città. Inverte decennali sensi di marcia, estirpa alberi, propone buchi che servono uno. Pedonalizza arterie necessarie per le attività commerciali, turistiche, scolastiche, costringendo i cittadini a viaggiare per chilometri. Le veline della propaganda questa mattina erano in estasi perchè nella stupida inversione di marcia per il Borgo Fortunato non si sono verificati incidenti. Guardate cosa è avvenuto nel centro storico, chi ci vive  e lavora lo rappresenta come un cadavere, con il Teatro però.