domenica 28 aprile 2024

Brigata Giannini

Repubblica, uno dei tanti (troppi) giornali della cordata Elkann, erede dei desideri degli Agnelli e dei miliardi, contesi in famiglia. Il giornale nato con Scalfari, dopo avere indicato al Pd il giorno della nascita e relativa inseminazione, ha sempre scelto (malamente) tutti i segretari e sussuranti, più o meno democristiani. Quello venuto meglio era Matteo Renzi, scivolato sul referendum. I giornali, sono vincolati dalle sovrintendenze editoriali come oggetti destinati a scomparire, mentre i giornalisti (garantiti) della Rai definita, ironicamente, servizio pubblico, fanno sciopero perchè la Meloni ha cancellato l'immenso potere che avevano, sostituendolo, dolcemente, con il suo destinato a durare a lungo. Fino a quando nella tribù, rimane "maniche larghe". La Premier porta il Papa nel G7. Parlerà della necessaria intelligenza artificiale. Scurati ha chiesto (sembra) scusa. Passo avanti dopo la sbornia dell'antifascismo, ormai unico argomento della attuale sinistra, brutta copia (sic!) di quella americana. L'ultima novità di Casa Elkann, sempre lanciata dall'inesauribile fantasia di Repubblica è la nascita della Brigata Giannini, giornalista alla Scurari. Un piccolo ed elitario corteo di radical chic ed antagonisti che non sporcano i monumenti. Dipingono, con il livore degli  articoli sui loro giornali, mantenuti dai ristori meloniani, il clima politico che li emargina dal potere. Una chiamata alle armi, presto, vedremo anche donazioni di oro e sempre più rare fedi nuziali? Un'altra guerra.
massimo lugaresi