giovedì 11 aprile 2024

La Linea del Pd

Da tempo, anni, la domanda alberga, inevasa. La rappresentanza radical chic, limita la diatriba tra due correnti di pensiero ed inerzia. Sarebbero solo i liberali ed anticapitalisti che provocano la maggiore confusione nella testa della Elly e nelle maniche larghe? A due mesi dal voto, che si presenta melodrammatico, è ancora al mi ama o no. Il dubbio non riguarda solo il presunto e mortale accordo a 5 stelle con travaso di voti, "ma anche" l'ingresso delle truppe boniniane ed i residui di una sinistra difficile da catalogare. Alle 3 cittadinanze, impegnate nel logorio delle guerre perdute, si aggiunge l'accertata incapacità di usare la politica come mediazione. Un salto nel buio quello compiuto dai Dem, scegliendo, presuntuosamente, un soggetto difficile perfino nella definizione ed impossibile da decifrare quando parla. Molto meglio una sincera divisione, un cespuglio in più non avrebbe deturpato il panorama elettorale. Invece di chiarire la Linea del Pd, aumentate i numeri di sostegno? La stessa fallimentare tattica bellica. L'arrivo della Schlein ha complicato l'atteggiamento di un partito forgiato sul potere. Il precipizio dell'opposizione, ha cambiato la trama ormai sperimentata. Sono bastati due venticelli giustizialisti in senso contrario, per bloccare il partito. Non sa quale strada scegliere ed arriva perfino alla riproposizione del draghismo, visto ormai come un virus. In pochi mesi è nato il Pd ed ha governato con tutti per un ventennio. Ci vorrà molto più tempo per lo smaltimento.
massimo lugaresi