martedì 9 aprile 2024

La Segretaria Bastonata

La Schlein, nella straripa
La visibile debolezza della Schlein, incute tenerezza, se non fosse il prodotto (sbagliato) dell'arroganza piddina. Un genere che ha cambiato la moda delle seguaci, vestite come la capocorrente. Le hanno assegnato un compito più grande del ditino agitato e della modesta capacità, pur dotata di 3 cittadinanze attive. L'approccio che mostra alle (tante) questioni che il partito le rovescia, è patetico. Si muove con l'armocromia dell'elefante nella cristalleria nazarena. Si è infilata nella corrente di Repubblica e Domani, vistosamente
 chic e pericolosa. Occorre concederle le dovute, pur poche, attenuanti. Lei poteva non sapere. Prodi no. E' circondata da una folta schiera di capicchi, come vengono chiamati, retaggio delle iniezioni di sostegno, volute da quel partito. Personaggi che hanno già cambiato, almeno tre volte, come il famoso Giuda, le intenzioni di voto e pensiero (?). L'avversario principale è già in volo per Bruxelles e permette alla onnipresente Petitti di entrare in lista. E' arrivata alle dichiarazioni di un buon mattino, riprese, ovviamente per regolare contratto. Dipende sempre dalle intenzioni del Carlino, forte difensore cartaceo. Rimane però il fortissimo esercito dei garantiti, con i valori cari al comunismo, ma con poltrona e stipendio democratico. Siamo costretti a rimpiangere Veltroni, colpevole del partito fru fru e della Cinecittà politica. Il tanto bistrattato Matteo Renzi, mette un distacco incolmabile con la "venuta" dal cielo yankee. Le due guerre mostrano una abituale sconfitta, una prossima fuga e l'inevitabile avversione per Israele. Sono in forte diminuzione gli amici, triplicati i nemici nucleari. Perchè non raccontate chi bombarda, con i droni, la centrale nucleare di Waporizhzhia? E' un altra condotta del gas che scoppia da sola? Zelensky è la controfigura, inventata e sostenuta per la paura (americana) di entrare in guerra con temibili avversari. Sarebbe una ragione (in più) per cancellarle, le guerre, ma diventi filoputiniano.
massimo lugaresi