lunedì 1 aprile 2024

Un Tarquinio nel Pd

La Schlein voleva riempire la lista dei candidati alle europee, con il genere più familiare. Non essendo un prodotto della sinistra, ma "raccomandata" d'oltreoceano dall'obamismo chic e molto radical, è stata stoppata dalla corrente che definiscono riformista, per non chiamarla post-democristiana. Fra le tante colpe addossate alla segretaria in quota grillina, la più lacerante per il partito democratico, è la candidatura di Marco Tarquinio. Presenta il merito di avere diretto l'Avvenire dei cattolici conservatori, oggi sicuramente il giornale più a sinistra di Repubblica, La Stampa, Corriere, Domani e perfino il Messaggero, letti assieme. L'ex direttore però nel curriculum, mostra alcune "ombre" che lo consegnano nel girone dei reprobi. E' perfino antiabortista, oltre ad essere convinto pacifista. Su Zelensky è arrivato a dire che se faceva le valigie, anche nudo, il conflitto finiva. La guerra terminerà con il solito abbandono americano e lui vestito di verde atlantico. Nel miscuglio democratico, fra le tante distonie appare ancora Zan, in quota rainbow. Un partito che ha perso, dalla nascita in provetta, la connotazione popolare per rappresentare garantiti e privilegiati. Le distanze culturali tra i personaggi citati sono lunari. La Schlein, una volta tradotta, le rappresenta tutte. 
massimo lugaresi