venerdì 5 aprile 2024

No Salis

Dopo giorni, settimane, piene di dubbi e consultazioni, ha prevalso il conosciuto decisionismo a maniche larghe della segretaria piddina. E' arrivato il No Salis. L'insegnante che sostiene l'antagonismo, gode naturalmente della definizione antifascista che ha avuto il torto di manifestare in un paese dove sembra ci siano poliziotti e giudici di una volta. Il quadro è indigesto per una corrente dell'attuale Pd, un mostro a cinque teste e stelle. I comunisti di una volta erano nemici dichiarati. L'hanno tirata lunga per giorni, prima di decidere la non candidatura. Sembra che la decisione sia dovuta alla paura che non venisse eletta e consegnarla per anni alle catene di Orban. Schlein non vuole solo guidare il Pd, vuole avere il potere di farlo fallire, così Mario Lavia, penna sottile di Linkiesta, liquidava la segretaria "non so cosa fare". La consultazione (femminile) nel Pd è stata lunga e sofferta, poi il padre, usando il sano realismo, ha capito che volevano trasformarla nell'ennesima eroina del genere. La segretaria, a prima vista, provoca nervosismo per la permanente agitazione che indossa con le maniche larghe. Scelta incomprensibile per gareggiare con il grillismo antagonista a tutto. Le due guerre, pur con ragioni simili, non mettono sullo stesso piano Netan e Putin. Al premier, (ultra) conservatore israeliano, vengono permesse, con qualche buffetto, tutte le atrocità belliche. I terroristi sono da una parte sola. Basta chiedere scusa e puoi ammazzare chi ti capita.
massimo lugaresi