giovedì 17 luglio 2025

Due in Uno

I Due (almeno) partiti che vegetano in Uno, chiamato ancora Pd, sono diretti (segretamente) dalla Schlein, seguendo i desideri scioperanti di Landini ed i dettami a 5 Stelle indicati da Travaglio, eseguiti da Conte. L'irridente melina è il viatico dei dem, un contenitore che serve per alimentare la crescita grillina. Schlein guida il Pd come se fosse un partito della Prima Repubblica (no, non è un pregio), questo è l'imprint dell'articolo mattutino di Mario Lavia su Linkiesta, il blog devoto a Mario Draghi. Le decisioni sulle candidature in Toscana, come altrove, vengono prese con riunioni segrete tra i fedelissimi, senza dibattito, e sempre per accontentare Conte. Eppure si era presentata come la segretaria della trasparenza, della novità, dei territori e della gente. Ma quale assemblea d’istituto, ma quale Occupy Pd, il Nazareno sembra piazza del Gesù (d’altronde sempre in ambito evangelico siamo), molto peggio del Bottegone che alla fine era perfino più trasparente. Nel sorprendente mondo di Elly (bello) è tutto diventato blindatissimo, nel buio di liturgie antiche e privatistiche, manovre e contromanovre, sgambetti e fuochi amici, scambi tra Regioni come se fossero figurine Panini, pranzi riservati in accaldate trattorie del centro di Roma, comunicati super‑bizantini in forlanese spinto. E questo era il vento americano, la politica open, che avrebbe dovuto cambiare il Pd, e in nome del quale mobilitò Sardine, Ditta e pacifisti per dare un drizzone al renzismo di ogni ordine e grado. Ho copiato a sufficienza per cercare di capire cosa bolle sotto il pentolone nazareniano. Hanno ancora qualche feudo locale o regioni come la nostra in cui prevale ancora l'effetto Berlinguer, il pericolo arriva dalla disaffezione generale. La catena riminese funziona a singhiozzo, ma tiene per merito del sindaco, quella riccionese ogni tanto si ferma. Patetico continuare a nascondere la pesante realtà. Chi darà il via al nuovo miracolo romagnolo? 
massimo lugaresi