sabato 11 maggio 2019

CS Luigi Camporesi Obiettivo Civivco

Sembra Merda e Invece Sono Soldi Tuoi Qualcuno disegna una strategia. Per poterla portare a termine agevolmente, con il consenso dell'opinione pubblica, Gnassi si inventa le solite quattro stronzate da girare alla stampa amica che, chissà perché, le strombazza urbi et orbi senza battere ciglio. Così, interventi sugli impianti fognari che potevano essere tranquillamente inseriti nella pianificazione economica del Comune dieci o anche venti anni orsono, per l'opinione pubblica diventano PSBO 2.0. Si noti il 2.0, l'estensione del nome dal sapore informatico-vezzeggiativo. Fa figo nella mentalità del Sindaco. Questi interventi di modifica sarebbero dettati da improvvisi, sottolineo improvvisi, cambiamenti climatici, come se l'estremizzazione del clima fosse stata scoperta sotto il secondo mandato amministrativo del nostro Signore, e non dalla comunità scientifica internazionale negli ultimi decenni. Se però si cambia punto di osservazione, si potrebbe notare come, a tutti gli effetti, sia stato creato un impianto di drenaggio di notevole efficacia, impianto che drena i soldi dei riminesi (e degli italiani) direttamente dai loro conti corrente fino nelle casse di Hera, delle società vicine al Partito Democratico cui vengono assegnati gli appalti e dei funzionari del Partito Democratico che siedono nei vari CdA delle controllate di Hera [Gabanelli, Report, 16/11/2014]. Uno dei punti fontamentali per assicurare l'efficacia dell'impianto drenante (soldi) è stata la decisione di Gnassi di assegnare in modo diretto e senza bando di gara i lavori ad Hera SpA. Da quel momento in avanti, ogni variante di modifica oppure adittiva al PSBO, passerà, in ultima battuta, esclusivamente per la Giunta del Comune di Rimini, oggi a guida PD, domani chissà. Per autorizzare i prelievi, anche per i finanziamenti da parte dello Stato, è infine sufficiente fare alzare la mano ai Consiglieri di maggioranza. Cosa che avviene puntualmente e acriticamente per cui, ci si domanda, per quali ragioni si sono fatti eleggere? Sono stato avviato al lavoro a undici anni, nel bar del Circolo Ricreativo Culturale I Maggio, Sezione del Partito Comunista di Rimini Mario Capelli. Da quel momento in poi, per lavoro, ho incontrato la varietà umana più disparata: prostitute, tossicodipendenti, alcolizzati, Sinti e Rom che mi volevano raggirare, pescatori marocchini mai sobri, papponi in orario di lavoro. Con il passare degli anni, mi sono trovato a lavorare al fianco di manager di Stato di alto profilo, di dirigenti di multinazionali e poi un giorno, improvvisamente, mi sono anche scoperto sotto la direzione di un amministratore delegato con cicatrice alla Capitan Harlock dalla bocca all'orecchio e la pistola sotto la giacca. Ho visto truffatori arrivare in azienda accompagnati da un finto vescovo in abito porporato che sostenevano di potere contare sui finanziamenti dello IOR, per poi vederli qualche anno dopo su un TG nazionale tutti arrestati (tranne il capo ovviamente) e sono finito con il testimoniare in Tribunale. Leggo abitualmente anche se superficialmente la cronaca giudiziaria. Devo dire, e premetto che sono sicuramente limitato nelle mie capacità di analisi e giudizio in questo campo, che mai, mai, avevo osservato direttamente e personalmente, un sistema così ben congegnato e implementato per il prelievo di risorse economiche. Se legale o meno, non sta ovviamente a me giudicarlo.
 Luigi Camporesi Obiettivo Civico – Vincere per Rimini