mercoledì 15 maggio 2019

Mercato Ortofrutta

La presidenza del Mercato Ortofrutticolo, per rafforzare il ventennale dell'inciucio politico, passa, senza clamori, dalla confesercenti alla confcommercio. Una volta sarebbe successo un finimondo sindacale. Nessuno protesta, le sigle sono intercambiabili nella loro inutile esistenza, pagata profumatamente. I cinque stelle per mettere in difficoltà Salvini ogni tanto tirano fuori la legge sul conflitto d'interessi berlusconiano. Concordo da sempre. La dimensione morale di un paese si misura anche da queste commistioni. Repubblica cessò la campagna quando il Banana regalò 40 parlamentari al Pd. Torniamo al Mercato Ortofrutticolo. La presidenza ti pone in un rapporto di "quasi" dipendente dall'amministrazione, che, come sindacato, dovresti controllare, fronteggiare e perfino ..criticare. Non succede. Due ruoli eticamente opposti, solo l'incessante appetito può cancellare. La legge non lo vieta, figuriamoci Gnassi. Sarebbe opportuno che ognuno svolgesse il proprio ruolo in autonomia. Avevamo le aziende municipalizzate, i cui amministratori dipendevano dal comune che assumeva però la responsabilità politica. La situazione attuale è un ibrido, pletore di consigli d'amministrazione, mangiatoie sconosciute a tanti. La nascita di Hera è stata per il Pd la più riuscita delle (finte) liberalizzazioni. Un totale monopolio. Fanno quello che vogliono, a prezzi che impongono. Ci vorrebbe una "ubriacatura" di massa. Il pubblico, inteso come maggioranza azionaria ha le caratteristiche del privato. Esempio: Psbo. Sfuggono alle regole dei concorsi e ..bandi. L'originale mission di Hera doveva rappresentare servizi migliori a prezzi da incanto. Quando mai? Difficile sostenere il contrario, non esistono concorrenti, come per altri servizi, vedi gas. Smaltire il rifiuto costa come fare crescere il grano. Un bus, in attesa del miracoloso Metromare, costa sei euro a chilometro. Due pagati dall'utente il resto lo stato, sempre noi. Le concessioni non scadono mai, le proroghe sono infinite. Una commedia che richiama quella sabbiosa. Mi permetto un piccolo ricordo personale: sono passati gli obbligatori venti anni da quando in perfetta solitudine "predissi" in consiglio comunale che la gestione di Aeradria faceva storcere non solo il naso. Anche il Mago Otelma avrebbe indovinato.