martedì 14 maggio 2019

Maltempo

Non voglio fare lo sciacallo ma ci sono alcuni aspetti di questa ondata di maltempo fuori stagione che mi hanno colpito e che vorrei condividere con il lettore. In primo luogo è accaduta una cosa piuttosto seria, passata in secondo piano per via di eventi successivi più ad effetto: è caduto un albero alto quasi 10 metri in zona marina semicentrale (frazione mare nord "Viserba", incrocio via Sacramora/Palotta). Un evento simile non è molto usuale anche con maltempo in quanto se accade ciò avviene in zone extraurbane, collinari, montane poco abitate poco controllate etc. In città, dato che esistono strutture che si occupano del verde pubblico, solitamente durante questi eventi cadono rami, o piccoli alberi, mai grossi alberi vicini alla sede stradale su suolo pubblico. Questa caduta avrebbe potuto causare morti e/o feriti, visto anche l'orario pomeridiano, per fortuna non è accaduto nulla di grave, ma solo per fortuna. Orbene alcuni anni fa il verde pubblico è stato censito, ritengo con grossa spesa, nelle specie, nelle età, nelle dimensioni. Pertanto chi vigila su questo tipo di fenomeni ha un database eccezionale per prevenirne i danni al quale evidentemente NON attinge, parrebbe. In quanto poi per quello che leggo questo albero era alla fine del suo ciclo vitale ma soprattutto occorre tenere presente una cosa: il vento come l'acqua va dove trova sbocco. Tutte le strade ortogonali alla linea del mare, sul mare, a levante e a ponente soprattutto, quando ci sono venti forti di mare come in questi giorni da NNE diventano tunnel ove il vento si infila, autentiche gallerie del vento come quelle in uso alle case automobilistiche, e in ragione di ciò anche tutti i punti che si trovano di fronte a queste strade sono a rischio di cadute di ogni tipo lampioni, rami etc. Ma di questo non si tiene conto e es. lampioni di fronte alle strade sul lungomare che vi si dipartono verso l'interno cadono molto spesso, direi quasi sempre es. sul lungomare nord. Insomma, voglio dire, occorrerebbe sapere dove il vento spira più forte, chissà... mappare non credo sia difficile, e prevenire ma questo puntualmente NON accade e si aspetta la disgrazia che un palo ammazzi una persona. L'altro aspetto che sottolineo è che i fenomeni di questi giorni non dovrebbero spaventare a maggio per via del fatto che comunque le temperature sono alte - ci sono le rondini e sono... tranquillissime - che ci sono molte ore di luce per eventuali riparazioni/emergenze ed invece sembra che ci sia stato un tifone tropicale che porta a spasso le automobili. I venti più di 40-50 max km/h non sono arrivati come non arrivano che rarissimamente a Rimini e questo lo dimostra non solo l'anemometro ma l'altezza delle onde che in questi casi è sempre nei limiti, l'acqua non invade il lungomare! Da ultimo scusate vorrei dire due parole che intitolerei "poussière humaine". Il sito riminese è abitato da millenni. Pressapoco i fenomeni sono gli stessi. In passato non esistevano mezzi a motore, sistemi di riscaldamento, automobili, mezzi di soccorso, strutture di allerta, soccorso, abbigliamento adatto, edifici robusti, cibo in abbondanza, comunicazione, natura madre e matrigna, quando cerano questi modesti fenomeni la gente soffriva, talora moriva. Ma vedere tanta p.h., scusate, così in difficoltà, quando ci sono auto, abitazioni riscaldate, una sovradimensionata pluriarticolata struttura di soccorso e prevenzione (che evidentemente NON funziona anche se ne sono 10.000 visto che ha ceduto la bretella di Ponte Verucchio come avesse sopportato una piena del Po a Novembre), dimostra quanto le comodità cui siamo abituati ci hanno resi deboli come popolo, e scusate se faccio superman ma non mi sono neppure accorto di questo maltempo modesto a maggio!
 In foto gli effetti di eventi meteo notevoli che vediamo solitamente in tv e che sono molto lungi da quelli riminesi.
L. Fintopesce