giovedì 9 maggio 2019

Un Compartone

Tanto tempo fa, tra i paesi della Bassa, girava una storiella che diceva così… Un giorno arrivò a casa il figlioletto trafelato che chiese al babbo: “Babbo, babbo… ma è vero che i somari volano?” E il padre: “Sgrazied, chi ti ha raccontato questa patacata?” Il figliolo replicò: “Ma babbo, c’è scritto sull’Unità!” A quel punto il padre aggiunse prontamente: “Volano? … Svolazzano!” Questo per dire quanto fosse grande a quei tempi la fede nel Partito, che non poteva essere che quello comunista. Anche oggi la storiella si ripete. Prendiamo il Comune di S. Giovanni in Marignano, ingresso mare della Val Conca, paese da sempre governato dai comunisti coadiuvati e supportati negli ultimi vent’anni dai cattolici di sinistra, cioè da quei democristiani che un tempo al massimo avrebbero fatto i campanari nelle parrocchie di campagna. Orbene, dopo i regni di Sergio Funelli (dal 1995 al 2004 che ora svolge il ruolo di cardinale Mazzarino alla corte del re NIASSI XIV lo “Splendente”), di Domenico Bianchi (dal 2004 al 2014), quest’ultimo lustro è stato governicchiato da Daniele Morelli, che si appresta alla seconda conferma. Negli anni di regno dei suoi illustri predecessori, l’industrioso e ridente Comune della Val Conca è stato oggetto di operazioni immobiliari di un certo spessore. L’apparato politico era particolarmente legato al sistema CNA che vedeva in quegli anni rifulgere come sole tolemaico il potente direttore Salvatore Bugli, il quale benedisse con benevolenza l’assessorato di Odoardo Gessi, già uomo CNA nella giunta Bianchi dal 2006 al 2009. Proprio in quegli anni a S. Giovanni in Marignano, dopo l’operazione “Horses riviera resort”, si imbastiva la più grande operazione immobiliare della sua storia, sull’area che poi sarà individuata come quella del “Compartone” Parlare di “Compartone” agli abitanti di S. Giovanni è come gettare peperoncino negli occhi. In un articolo apparso sul FATTO QUOTIDIANO viene raccontata molto bene quella vicenda: su una superficie di 120.000 metri quadrati sarebbero sorte 333 nuove abitazioni, centri commerciali e servizi vari. Il tutto diretto e governato da una società, la Nuova S. Giovanni SRL strettamente connessa alla CNA provinciale di Rimini. Il Movimento 5 stelle all’epoca battagliò non poco per denunciare i punti poco chiari dell’operazione (che ammontava, badate bene, a 24 milioni di euro). Orbene i crediti che il Comune di S. Giovanni vanta nei confronti della Nuova S. Giovanni SRL ammontano a 1.500.000 euro spicciolo più spicciolo meno e c’è chi ipotizza che il Comune rischi non poco di fronte ad un accertamento della Corte dei Conti. Insomma il Comune di S. Giovanni in Marignano rappresenta quel pentolone alchemico nel quale bolle da un sacco di anni la broda rappresentata dal PD e dai suoi migliori ingredienti (Melucci, Bugli, Funelli, Gambini). Il povero Morelli fu messo lì come il giocattolino da poter manovrare per anestetizzare il terremoto innescato dal fallimento del Compartone e, nel contempo, per restituire una sorta di verginità ai marpioni che ne muovevano le fila. Nel contempo una giunta che non brilla per capacità e lungimiranza ha pressoché abbandonato l’urbanistica e la programmazione delle aree di sviluppo artigianali a se stesse. L’ordine impartito è stato calma e “Gessi”… Bloccare e rinviare tutto alla seconda legislatura di Morelli, quando il fantolino, passato più o meno indenne alla bufera urbanistica e visto ormai dissolto il Movimento di Grillo, potrà finalmente mettere mano alla gestione del territorio, favorendo l’unione con Cattolica e facendo partire in qualche modo l’operazione immobiliare del “Compartone”, attività di speculazione pura, mentre ormai gli artigiani, abbandonati a loro stessi, hanno trasferito le proprie attività nei comuni limitrofi. “Daniele Morelli per continuare insieme” (a chi?) una stagione politica piena di grigiore e di omissioni e per dar modo alle vecchie volpi di realizzare quella grande speculazione edilizia, solo rimandata. I somari non volano, svolazzano. Nel segreto dell’urna DIO ti vede, Morelli no. 
 Don Camillo