venerdì 10 maggio 2024

Compagni Mai

Linkiesta, secondo Mario Lavia, avvocato d'ufficio nella separazione dei due partiti nel Pd, ha accettato l'incarico atlantico e difenderà la corrente riformista dagli attacchi degli antagonisti nelle gite sindacali. La decisione dettata da Landini ed accettata (inconsapevolmente?) dalla Schlein di votare il referendum contro il Jobs Act di Matteo Renzi, è stata la penultima maronata del duo da piazza. Viene definita l'ennesima umiliazione di Schlein ai riformisti che non vedevano l'ora della separazione. Il Pd è sempre più vetero sindacalista e populista, per le posizioni anti Ucraina e ora per il referendum vendicativo della Cgil. Come è possibile che l’area responsabile del partito accetti sempre tutto senza fiatare? Domande da congresso con votazioni. Lorenzo Guerini aveva chiesto di non sottoscrivere il referendum vendicativo della Cgil sul Jobs Act, ma Elly Schlein ieri l’ha firmato lo stesso: non potevo fare altrimenti. Un cazzotto nell’occhio dei riformisti dopo quello delle candidature anti-Ucraina Cecilia Strada e Marco Tarquinio. Solo l'inizio, lo svolgimento finale delle due guerre accentuerà la fine.  Essere all'opposizione rende il tavolo delle trattative poco appetitoso. Sono sempre esistite, dalla nascita ed incubazione, le divisioni, la segretaria le ha accentuate senza capirlo. Non proviene da quelle sponde è atterrata in Italia, poteva capitare in altri paesi. Da noi è molto più facile integrarsi senza capirsi.  
massimo lugaresi