massimo lugaresi
venerdì 12 dicembre 2025
Prolungato Silenzio
Sospetto. Preferisco leggere Linkiesta e sopportare la presunzione dei Davos, Draghi e (mezzo) Pd, invece di guardare, fingendo la lettura, il famoso Dagospia. Etichettare fascisti i nemici saliti in maggioranza ed inventare (giornalmente) nomignoli quasi offensivi per la debole ironia, è lavoro di chi non ha altro. Il peso di una segretaria che il venerdi invita, in piazza, il suo pezzo di partito, trainato dall'antagonismo di professione e lo spacca, nonostante sia nato shakerando (quasi) tutte le provette della politica. Alle volte, riflettendo sulla fine della sinistra (non tutta) e le tragedie belliche, con quella palestinese dimenticata, rabbia e la pesante presa per il ..ti assale. E' finita male anche l'Europa, disegnata con tante speranze, ma finita nelle mani di manovratori per conto di potenti finanziatori, arricchiti da guerre e vaccini. L'arrivo di Trump ha segnato la fine del ciclo dei Kennedy e Obama e la vittoria di una classe politica che vede il futuro degli States, al contrario di quello hollywoodiano. Donaldone sta cancellando tutte le tracce lasciate nel dopoguerra, ritirandosi nei confini, sempre piuttosto larghi, abbandonando i sudditi occidentali al loro amaro destino. Ragiona da imprenditore in un paese immenso che ha sempre seguito chi ha mostrato capacità. Per dirla all'italiana: uno/a che non ha mai lavorato, difficilmente viene eletto. Mario Lavia, il mouse pensante di Linkiesta, rimane fedele ai rearmatori del trio barcollante, usando spesso lo stantio vangelo draghiano, un mix difficilmente vittorioso. Però Crosetto tiene la barra dritta. Tu si que vales.

