lunedì 22 dicembre 2025

Senza Tregua


La quotidiana battaglia è condotta dai resti di una sinistra, divisa al punto di ritrovarsi unita solo quando si vota per la poltrona. Il Campo Largo, alle volte, sembra funzionare, riducendo però la poca voglia di votare. Le prefiche giornalistiche, messe in vendita, sono l'unica spinta che li anima, divisi tra vecchi fedeli e praticanti il venerdi in piazza, portando il paese al record degli scioperi. Berlusconi, lo ricordo, è stato fatto fuori con lo spread (mostruosamente) aumentato, oggi siamo a 65, il più basso da 20 anni. Tutti gli indicatori mostrano bel tempo. E' giusto e doveroso che l'opposizione vigili e stimoli, possibilmente con motivazioni comprensibili, ma usare lo sciopero come unica forma di protesta, non è mai successo, anche nei duri momenti attraversati. E' addebitabile alla mancanza di una guida, riconosciuta ed autorevole. Il sindacato non può sostituire compiti e doveri della politica, Landini, ha ricondotto alla separazione sindacale, dopo anni di ritrovata concordia. La novità (?) introdotta dalla ancora numerosa stampa e propaganda di sinistra, vede (forse) la fine dell'era Tajani, servitor cortese del Cavaliere e ministro degli Esteri, come ordina la Casa Bianca. Gli azzurri sono Mediaset dipendenti, più vicini a Renzi e lontani da Salvini. Ed allora i potenti megafoni dem, lanciano la nuova formula, a loro conveniente, con il prossimo abbraccio tinto di azzurro. Sono curioso di vedere in quanti guaderanno il fiumiciattolo. Non scommettete, pensate alla liaision tra piddini e grillini.
massimo lugaresi