L'amletico dubbio è tratto da Linkiesta. Il blog, leader della corrente piddina, fedele a Davos e Draghi, sceglie la figura e pensiero del Presidente Mattarella come guida e faro. La nostra Costituzione, spesso interpretata a piacimento, pone però limiti ristretti all'operato del Colle. Lungi da me limitare l'azione di Mattarella, rimane però una delle tante esondazioni da chiarire se ci fosse una briciola di sana politica. Il casino solenne fornito dalle due guerre, permette tutto. Una parte della maggioranza che lo ha votato e quella che non lo voleva, non condividono le opinioni espresse sul conflitto ucraino, tanto meno sulle stragi a Gaza e dintorni. Il tentativo di Linkiesta di mettere la Ducetta contro il Presidente è ridicolo. Sono dalla stessa parte. This is the problem, cara sinistra invisibile. Rimane una quota, sempre più consistente, che non accetta nemmeno i titoli. Linkiesta usa le idee "chiare" di Mattarella, contro il tentennamento della Meloni. Abbiamo capito che il Presidente ha sempre difeso e condiviso interessi e strategie usati dalla Unione Europea nella versione (Tedesca) Von der Lyden. In questo momento sta vivendo il momento più difficile, attaccata su tanti fronti. Stanno uscendo (anche) i troppi misteri legati al Covid. L'Unione, detto e scritto da tanti autorevoli personaggi è il centro distributore di miliardi, per fini non sempre condivisibili. L'Ucraina è la destinazione favorita. Ancora una volta, sembra che la stupida guerra, annunciata e tragica, sia nella fase finale, grazie alla costretta diplomazia di Trump. Anche lui personaggio da prendere con potenti molle. In questo caso la sua opera è fondamentale. Che sia un suo interesse e della Great America, interessa meno.
massimo lugaresi

