martedì 11 gennaio 2011

A Porta Vuota

Con un buon passato da centrocampista, ottima visione di gioco, palleggio sicuro, seguendo le regole calcistiche, Marco Lombardi avrebbe tutti i requisiti per segnare a porta vuota. Ravaioli l'ha lasciata sguarnita, due pali ed una traversa nude e crude, la rete mangiata dai topi, società assillata dai debitii, consensi precipitati, lo stadio una vergogna come le strade vicine e lontane, la squadra sembra preparata da Marotta, inaugurano l'unica opera inutile, si fanno fotografare invece di vergognarsi. Siamo convinti per primi e da tanto tempo che la Governance Poll predisposta annualmente dal Sole 24 Ore non fotografi esattamente la realtà, molto peggiore di quella asetticamente rilevata, lo sforzo pidiellino per non vincere questa volta sarà forse inutile a dispetto della robusta convinzione che stanno mettendo nella scelta del candidato, sfociata in una burla politica e personale. Con una normale persona come Tadei stravincerebbero come avrebbero vinto anni addietro senza i veti curiali,  lasciamo perdere Sanese, in questo panorama sarebbe come Xavi nel Real Rimini. Non è detto che non vinca per mancanza d'avversari, l'Erede più vero della disastrosa politica, il rampollo di tutti i presunti grandini del Partito, a più riprese adottato e scaricato da: Chicchi, Gambini, Fabbri, ripescato da Melucci, bravissimo a costruire squadre con scartini, imposto come segretario in cambio di un lussuosa permanenza bolognese, abbandonando da grande fiutatore di risultati la terra d'origine che si stava surriscaldando. Amici della Voce, potete anche costringere gli elettori a leggere i fascicoli del Piano Strategico, è stato benedetto pubblicamente, sostenuto fortemente dalla componente ciellina come fosse un Pilone del Palas, perfino la bella Moretti, che non si è mai interessata di niente al di fuori dei grembiulini delle scuole private, difende l'evanescente prodotto. Quando smetterete di giocare per perdere, probabilmente la gente comincerà a credervi, cambiate nome, bello Italia.