sabato 29 giugno 2019

Costume

"Costume": anni fa il riminese Paolo Cananzi, scrittore, attore "comico", autore TV e cinema, scrisse un articolo e fece mi pare anche un breve sketch TV teatro sul nome delle piccole pensioni riminesi, senza propositi denigratorî ma con intenzioni umoristiche. Rendeva conto della galassia dei piccoli alberghi e come i proprietari si fossero sbizzarriti nei nomi. Oggi è di gran moda chiamare un locale bar ristorante etc. con un nome in vernacolo locale, in dialetto riminese. Il più recente l'Artròv, Il Ritrovo, presso la stazione ottimo locale di successo ma che per come è scritto sembra russo con caratteri latini dato che se l'accento tonico viene inteso sulla A suona come locale moscovita o dove da quelle parti. Insuperato resta per me "Du chi magna", nome e locale non recente che come trovata è a un livello superiore a tutti perché evoca persone "chi 'i zirca" senza troppe malette "da magné": cercano da mangiare. Altri che colpiscono Bela Burdela, meno azzeccato ma comunque ottimo Amaracmand mi raccomando modo di dire riminese un papà del passato al figliolo in moto, un appuntamento, un pagamento. Alcuni suonano un po' farlocchi si scopre che il titolare è di Punta Raisi con rispetto parlando e tuttavia una "moda" sempre più diffusa che ovviamente ha un che di artefatto rispetto agli esercizi "battezzati" dai clienti in modo naturale..."da Pagnòc", che oggi non esistono più, tutti figli poi di Anarcord. 
A.S.