giovedì 27 giugno 2019

Indino

Gianni Indino, presidente regionale e provinciale del SILB (Associazione Imprese d’Intrattenimento di ballo e di spettacolo) e presidente di Confcommercio della provincia di Rimini è intervenuto sul dibattito (?) di stirpe gnassiana, teso (sempre) a contrapporre Riccione a Rimini. Una stufosa ed irritante politica per sminuire un comune che segna ancora risultati mirabili nell'industria turistica. Rode e molto. Usano i mezzi che possono controllare: i due giornali rimasti ed i blog civico curiali. Nel mirino è entrato Stefano Caldari, ottimo assessore e sportivo praticante al punto di non avere mai toppato un.. bando. Indino invita ad abbassare i toni, le polemiche non servono e scavano fossati tra i nostri Comuni. E sufficiente il Marano. L’intrattenimento notturno è stato uno dei cavalli di richiamo per entrambi. Riccione ha scelto volutamente una politica diversa quando ha visto che i costi sociali erano superiori ai benefici. A Rimini i locali hanno chiuso per manifesta insufficienza di presenze. Indino giustamente ricorda che le dinamiche dell'intrattenimento sono delicate e pericolose da maneggiare ma richiamano un turismo giovanile ormai sparito. La politica ha sempre gestito malamente quello che altri proponevano. Sono arrivate chiusure dopo reiterati avvenimenti di cronaca nera. Chi arriva per un congresso o manifestazione deve contare su divertimenti collaterali. Indino dice che Riccione ha scelto la destinazione Chianciano. Una netta chiusura con il passato non il paradiso della vecchiaia. Si è dimenticato (?) però di trovare un aggettivo o sostantivo in grado di riassumere la polltica gnassiana di questi dieci anni. Difficile, impossibile, pericoloso? Bastano la Notte e la Ruota? Oppure siamo sicuri che arriveranno milioni di turisti ad osservare la toilette degli sposi o la domus del chirurgo? Rimane la novità del Centro Museale con finti giardini ed il mesto Fulgor a fare notturna compagnia. Abbiamo tutti attraversato l'era del divertimentificio che aveva nelle due città i naturali epicentri. Finita (male) l'epoca. Il problema, diventato da noi dramma imprenditoriale, si chiama semplicemente mercato. Riccione con la coraggiosa scelta tira ancora, Rimini?
M.Lugaresi