sabato 2 novembre 2019

I Democratici

Si dichiarano democratici, post ideologici, fautori dell'accoglienza "senza se e senza ma". Nella realtà sono comunisti fino al midollo, nel senso che dimostrano tutta la loro arroganza, la bramosia del potere e la ferma volontà di non schiodare le loro terga dalle poltrone, poltroncine e sgabelli che occupano da troppo tempo, considerandolo un diritto divino, grazie anche all'aiuto dei tanti creduloni cattocomunisti che con loro pasteggiano e trafficano "per il bene comune". Così, in occasione della fiera dei becchi, ovverosia della tradizionale ricorrenza di San Martino, i sedicenti democratici piddini ritengono inopportuno e sconveniente la presenza del leader della Lega Salvini e della candidata Bergonzoni alla presidenza della Regione rossa per eccellenza. Mentre, ovviamente, il candidato della sinistra più camaleontica e trasformista che si conosca, Bonaccini, è il benvenuto a Santarcangelo di Romagna in occasione dello stesso evento autunnale che richiama tanti "becchi" e da sempre decine di migliaia di presenze. I piddini hanno perso il senso della tolleranza, dell'ospitalità e dell'accoglienza che da sempre caratterizza questi luoghi della Romagna. Hanno perso la ragione e la razionalità del confronto politico che mai deve abbassarsi all'asprezza della più feroce contrapposizione. Hanno perso ogni pudore di fronte al timore dello scadere di posizioni, ruoli, indennità di cariche in gran parte immeritate e, fondamentalmente, il potere di dispensare favori e prebende ai compagni, agli amici e agli amici degli amici. Così rischiano seriamente di perdere anche il controllo della Regione Emilia-Romagna, come da poco avvenuto in Umbria con un distacco abissale tra i candidati concorrenti. Chissà che agli intransigenti dirigenti piddini non convenga ricordare la romanzata storia del cavaliere Martino che si privo' del suo caldo mantello per coprire il povero infreddolito mendicante sul bordo della strada! Privarsi della propria supponenza, della propria arroganza e disporsi ad una calorosa accoglienza del prossimo, anche di coloro che si ritengono "diversi", sarebbe di già un buon atto per tentare di evitare altre brutte figure. Basterà, eventualmente e a Dio piacendo, quella della sconfitta elettorale per rimettere le cose al giusto posto. Un poco di umile opposizione politica in questa Regione non farebbe male a chi si ritiene indispensabile e ineluttabile al suo governo.
Don Camillo