giovedì 14 novembre 2019

Una X

Stamani prima di uscire, come al solito, mi sono guardato allo specchio e mi sono sorpreso vecchio. Di colpo come Venezia l'acqua alta nonostante il Mosè, come Matera ferita nell'orgoglio di città della cultura... come le tante altre cicatrici dovute all'incuranza, le amputazione conseguenti alla trascuratezza idrogeologica. Piuttosto i miei auguri a quelli del 9 Col Moschin (per quelli di Repubblica: Col non significa Colonnello, è un colle espugnato nella grande guerra. Ignoranti!) e del GOI, Comsubin, di pronta guarigione. Ho pensato tuttavia: siamo la settima potenza industriale mondiale. Poi capita di leggere di Alitalia, Ilva, Wherpoll... E allora lo sconforto sale ancora più cinico. Sto invecchiando prematuramente addirittura, se possibile, più del mio paese. A 46 anni ne dimostro ormai dieci in più... Se basta. Eppure, pur di non essere come certuni che ho incontrato nella esistenza, mi va bene così! È un prezzo accettabile. Tanto che mi sento libero di dire che se non sarà questa, la prossima accadrà. Dopo settant'anni occorre l'alternanza, perché da dentro gli onesti non cambiano nulla e alle rivoluzioni non crede nessuno, perché tutti hanno un prezzo. Che sia un seminario da aprire senza vocazioni o ariee da sbloccare, che sia la contiguità al potere con quello che ne consegue...Che siano scelte di alleanze balneari con il tarantino come playmaker e almeno due pivot pensionati da tempo e più vecchi di me, non solo anagraficamente. Vedendo i soggetti ho capito cosa intendesse Renzi! Quelli non li rottami... Li impepi al massimo come le cozze. E non serve manco mandarli a fanculo. Hanno la faccia di bronzo. Si comprano le indulgenze, figuriamoci i resti... Rimane solo il lapis.
P. S. Dicono sappia scrivere bene, saprò mettere una X?
R.Urbinati