mercoledì 20 novembre 2019

L'Edicola

L'edicola sotto il Comune (Rimini) è stata abbattuta, una "stranezza" a mio parere, non c'era tutta questa fretta o forse, forse sì? La crisi della carta stampata è nota da molto tempo con l'avvento del digitale e di internet ma rispetto a questo abbattimento ci sono tanti "ma" e tanti "però". Per quello che ricordi circa 20 anni fa i proprietari delle edicole del centro sono stati obbligati letteralmente ad adeguare le strutture di vendita secondo uno standard comune come le vediamo ora, per motivi paesaggistici, e hanno acquistato i chioschetti tutti uguali, ciò in epoca pre crisi quando un'edicola in centro aveva un valore di circa 500 milioni di lire se non ricordo male. La prima "botta" le edicole l'hanno presa con la liberalizzazione della vendita dei giornali ovunque, un provvedimento "dall'alto", voluto dalla lobby editoriale per contrastare la crisi delle vendite che già si faceva sentire. La seconda con la liberalizzazione "comunale" che ha fatto sì che si aprissero edicole fuori dal centro in numero elevato, sempre nell'ottica di favorire i gruppi editoriali a discapito di chi vendeva giornali: come dire che da domani laurea o no tutti possano fare gli avvocati. Purtroppo gli edicolanti così amati dalle élite intellettuali del passato che vi acquistavano pile di quotidiani "erano" una corporazione molto debole e sono stati travolti dalle liberalizzazioni e dalla crisi del cartaceo. Ma Rimini penso abbia fatto peggio del resto in quanto per esempio lo sforzo economico richiesto per il baldacchino verde NON è oggi richiesto a tanti vinazzari e birrai che piazzano autentici prefabbricati che chiamano "dehors" in mezzo alle piazze come si è scritto tante volte su questo blog: loro possono farli ognuno come crede: dunque!?? A parte questo, le edicole in centro che hanno azzerato il loro valore hanno subito la sorte di tutta gli altri esercizi legata a parcheggi ed inaccessibilità del centro altrimenti si sarebbero salvate pur ridimensionate. Distruggere questa edicola mi sembra un atto... di barbarie: ormai ci sono e sono tutte eguali possono vendere altri articoli al limite ma evidentemente si va avanti sulla scia che in centro non si deve fare commercio di nulla, neppure di giornali e chissà, ogni struttura che potenzialmente potrebbe esercitare commercio meglio levarsela di torno, si sa mai. Al di là delle dichiarazioni d'intento degli Amministratori pro commercio (non sono commerciante) personalmente SONO PERSUASO che Qualcuno guardi compiaciuto la morìa degli esercizi commerciali del centro storico di Rimini. 
A.S.