venerdì 15 novembre 2019

L'Ilva di Governo

Crisi irrisolta è forse irrisolvibile per due forze che nascondono le loro debolezze dietro la facciata del governo. La chiusra della più grande acciaieria europea è addebitabile totalmente al Pd. I grillini hanno contribuito fattivamente nell'ultima parte di questa tragicommedia degli inganni. L'endemica sciatteria amministrativa si sta rivelando a Taranto come a Roma. Decrescita della produzione, stronzate ambientaliste, bibite tassate, zucchero filante e populismo alla Travaglio, al posto dello sviluppo inteso come primario obiettivo. Quelli che si sono definiti di fronte al notaio di Repubblica come gli eredi del partito dei lavoratori, vengono cacciati dagli stabilimenti. Landini che ha fatto una carriera da incendiario dietro la potente copertura sindacale è incapace di elaborare una proposta. Le ha sempre bruciate. Il mondo del lavoro (vero) sceglie migliori difensori. Per la sinistra italiana, comunque venga chiamata, tanto per fare dell'ironia, il gigantesco scheletro dell’Ilva rappresenta un fallimento. Il dibattito sullo scudo penale testimonia la squallida situazione in cui si sono infilati. La magistratura spegne, il governo accende? Magistrati che prima indagano e poi si candidano ad amministrare. Come puoi fidarti di un Paese così?  Conte confessa candidamente che non ha soluzioni.  La colpa sarebbe di quelli che fanno gli Indiani? La crisi dell’Ilva è l'immagine della nostra politica, con l'aggravante dello scenario meridionale. Lo sviluppo può avvenire in uno stato di diritto e garanzie per tutti. L'unica soluzione caro Conte, per quanto all'italiana, era quella che il suo partito (Pd?) con il fattivo contributo di Leu e naturalmente dei grillini di Travaglio, ha cancellato togliendo lo..scudo. Chi spegne il forno?