giovedì 20 febbraio 2020

Roma, Roma, Roma

Matteo Salvini è partito alla conquista di Roma. Lo hanno fatto in tanti, quasi sempre riuscendo. In caso di vittoria si sveglieranno anche sul Colle più importante. Fino a settembre le elezioni sono impossibili, mentre il bulletto fiorentino sta occupando i titoli dei giornali. Il regime giornalistico, lo avversa dopo averlo adorato. I cinque stelle continuano la penosa partecipazione al governo. Sono riusciti a riempire una piazza grande come quella di Viserba, senza preservativi metallici. Anche le sardine, diventate rivali dei grillini, hanno inscenato un'altra esibizione del nulla che esprimono. A Roma come a Napoli. Passata la curiosità rimane l'odore. Si faranno ricevere ed incoronare da Mattarella? La Città Eterna ha visto tutto, non si farà impressionare dai cloni di Prodi. Il Capitano ha raccolto attorno a se larga parte del centrodestra con presidenti di enti, ordini professionali, consorzi, senza entrare in Cinecittà occupata dai Zingaretti. Roma non è l'Emilia-Romagna soggiogata da 70 anni di regime controllante ogni pertugio sociale, imprenditoriale e politico. I vecchi ragazzini di Santori erano a Roma. Senza i consigli in dialetto bolognese si perdono nel caos calmo. Sono scesi a Napoli, è stata una merolata. La scenografia che li accompagna è quella usata dal Pd in mancanza di una strategia. Anpi, Casa delle Donne, Baobab e Meetoo in abbondanza. In attesa del colpo che risana i bilanci benedetti: porti aperti per i falsi migranti "salvati" per caso. Non avranno avvisi di garanzia. Le sardine romane hanno fatto una magra figura al cospetto dei tanti, tantissimi presenti all'Eur. L'animale da palco, rappresentato dal Matteo leghista, non ha rivali. Neanche il Grillo prima edizione riusciva a trasmettere messaggi tanto chiari e comprensibili. Ha lanciato la Roma del Popolo. Più cantieri, tavolini sulle piazze e tana libera tutti nel caso vogliano aprire una finestra senza il parere della sovrintendenza. A Rimini dopo 40 anni dall'abuso hanno deciso di abbattere verande e ..dehors. Non quelli del Borgo Fortunato. A Roma inizia la battaglia per la liberazione dalla stupidità grillina. La Raggi oggi gode di una improvvisa immunità. L'accordo con il Pd lo permette. E' finita la sua esperienza, non dissimile dalle altre, per fortuna poche. Non s'inventano gli amministratori, compito difficile. Diverso e non comparabile con quello del parlamentare che può essere svolto anche dai Croatti e per due legislature silenziose anche dalla Sarti. Una liberazione quella romana dai tanti padroni della città su cui hanno messo mani e cocaina. La sinistra e la nuova dependance grillina «Odiano il privato e la libera iniziativa dei privati». Il centrodestra non avrà rivali in terra e mare capitolino. La Meloni conserva il suo importante e storico gregge. Ognuno correrà da solo ma i voti li conteranno assieme. La Lega rappresenta il Nuovo. La Città lo richiede da tempo, tanto da cadere nello sciagurato tranello grillino. Hanno incaricato la Raggi, basta per non sbagliare più. Ma a Rimini?
PS Chi ha lanciato la notizia di Conte prossimo Presidente della Repubblica? 
m.lugaresi