martedì 1 settembre 2020

Alium silere quod voles, primum sile.

È da qualche tempo che a parlare sono i soli giornalisti accreditati. Dopo la tintarella estiva, per taluni politici un pelino eccessiva, s'odon venti da strambare in fretta come successo caoticamente e inopinatamente al Papeete scorsa estate. Occorre resistere o rincorrere, nel primo caso per tentare di passare indenni la legislatura fendendo dritto per dritto l'occhio del ciclone con mozzi raffazzonati e rattoppi alla chiglia dell'allegra brigata che vien dal mare. Nel secondo per provare a dare senso a un Parlamento che senso pare non abbia più! Divisi e impegnati in un referendum claustrofobico e con intense nausee da maroso. I rivoluzionari a 5stelle sono allo stoppino, basta un alito e si spegneranno anche gli insulti elargiti a singhiozzo. È stata un effimera rivoluzione alla stregua di un pranzo di gala, adesso però spero sparecchino in fretta. Han fatto troppi danni come locuste più che grilli. Gli attuali alleati al governo si stanno immolando sull'altare prediletto: quello degli scranni. Il potere non è un mezzo ma il fine! La situazione è desolante. Per fortuna si stanno pian piano riducendo al silenzio. Sarebbe anche ora mi imitassero. Aiutare il paese a fare PIL non deve vergognare e sarebbe l'unico modo rimasto a taluni per fare beneficenza non pelosa. Non dite cosa il paese può fare per voi ma cosa voi potete fare per il paese diceva il più citato da Veltroni. Ecco lui ha capito. Spero ne seguiranno in tanti il perfetto esempio. 
 P. S. È rimasta solo la sorella d'Italia ad urlare come un aquila in Parlamento. L'unica donna leader di partito è di destra. È proprio vero. Il mondo si è rivoltato come la biscia.
Roberto Urbinati