lunedì 28 settembre 2020

Gran Premio di Rimining

Ci siamo. Si sente odore di olio e benzina. Già si scaldano e rombano i motori per la partenza del “Gran prix” di Rimining, che designerà la successione del Princeps, Gran Alcalde, Niasso XIV lo Splendente. L’ex pilota Clay Meluccioni, schiera una squadra di tutto rispetto: la nipote che nel frattempo si è allenata sul monopattino in rouge su ciclabile protetta e la petite Emma’ in Tonino Bernabeu, che monta gomme buone per tutte le stagioni. Egli, lo Splendente, cercherà di far correre un vecchio ronzino, tal Jamil, della scuderia del “Tappeto volante”. Niasso in questi 10 anni, perseguendo la sua “vision” di Rimining, ha ben sistemato l’amato Borgo, per cui se la moto dovesse far cilecca e il pilota risultare un bidone gli rimane sempre il piano di riserva. Cosi nudamente e crudamente, avrebbe modo di ritirarsi, come facevano gli antichi Papi, trans tiberim, ossia al di la’ del ponte di Tiberio, che per l’occasione sarà ribattezzato “Ponte dei Gnassi”. Colà potrebbe trascorrere una vecchiaia serena volteggiando sulle note dei films di Fellini tra tavolini e piadine con i sardoni, in compagnia dell’amico Bottura e degli insignificanti assessori che lo hanno accompagnato nel tempo felice della sindacatura. Purtroppo sulla pista manca la moto dei “legaioli”. Non hanno ancora il mezzo e neppure il pilota. Caro Matteo Montevecchi, ti devi decidere. Non puoi ancora prendere ordini da un “marone” qualsiasi o da un “gallo spelacchiato” che hai già strapazzati nelle urne. E’ vero che il Manzoni scriveva di Don Abbondio che “il coraggio, uno se non ce l’ha, mica se lo può dare”, ma tu Matteo da buon ciellino, dopo aver preso i voti dei cattolici col mantra delle scuole private e dei “gender” e compagnia bella (tutti temi care alle suorine), dovresti ascoltare anche le parole del grande Papa Giovanni Paolo II, il quale esortava a “non avere paura”. Coraggio! Prendi in mano il partito e mettiti alla testa del manipolo di ardimentosi che vogliono cambiare la Lega e portarla ad un onorevole confronto elettorale. Non far fare ad essa la figura orchestrata 5 anni fa da Ghinelli e soci, che concordarono la sparizione dei pentastellati dalla competizione elettorale in cambio di voti disgiunti e carriere ed incarichi personali. Non seguire i consigli dei “vecchi volponi ciellini” che lavorano per perdere in cambio di posti e carriere in Fiera sotto lo sguardo benedicente del Partitone e del Kompagno Kagnoni e in cambio di carriere ben pagate presso gli uffici comunali. Dice un vecchio adagio: non sempre tutte le ciambelle riescono col buco. E’ ora di lavorare con gente seria ad un progetto serio e far fare al regime che governa Rimini da 70 anni, un bel buco nell’acqua.
Don Camillo