giovedì 24 settembre 2020

Prova D'Italiano

ll movimento 5 stelle alla prova di Italiano a Perugia pare sia andato male. È colpa dell'avvocato. Non di quello del popolo. Mi dichiaro contento del risultato elettorale. Sono state premiate, a mio modesto avviso, le competenze. Confermati gli amministratori che si sono dimostrati capaci e sostituiti gli altri a prescindere dalle appartenenze. Le Marche e la Liguria sono uno smacco per chi come me crede che in politica non ci si debba accontentare mai. La parte sinistra del corpo amorfo del PD tiene e ne sono contento, sebbene festeggi e stappi inopinatamente Renzi come un belligerante sul Titanic. L'effetto Salvini non è ridimensionato ma risente come pronosticato della sbornia del Papeete. È evidente non basti la mera propaganda, fortuna loro la Lega può contare sul pragmatismo del governatore dell'ex culla democristiana del Veneto. Zaia quando lo senti parlare capisci che è più abile di Tomba a schivare i paletti. Chi vuol essere lieto sia che del doman non v'è certezza è quanto di più saggio posso trarre dal cilindro del voto locale che non avrei gradito se diverso. Aggiungo che al risultato dei 5 stelle ho strappato una buona boccia di bollicine, l'esito mi ha messo una sgrigna irrefrenabile come fossi affetto da gas esilarante. Del resto da comici che ci si aspetta?! Passando al referendum, il risultato era scontato, tanto che non ho potuto astenermi dall'appartenere alla parte perdente. Ho votato no con scienza, coscienza e per argine dello scontato sì, affinché ora lavorino davvero per limare le distonie funzionali degli ingranaggi istituzionali che affioriranno. Per il resto che debbo dire. Per una volta mi sento appagato e quasi contento di un risultato elettorale anche se sono politicamente incontentabile, giacché orfano. Chiudo facendo gli auguri al finittimo presidente delle Marche, terra splendida in cui mi diletto a solcarne le strade, gli splendidi borghi e paesi, in bicicletta, con l'augurio riesca a lenire le ferite del terremoto che ancora sanguinano. Il mio cognome non mente come la mia bocca, che adesso reclama ancora un po' di bolle alla faccia delle Sarti, dei Ghinelli... e dei fenomeni a 5 gradi senza nemmeno essere birra. Fossi nel PD mi sentirei imbarazzato di certa compagnia, tra un po' li sbatterei fuori dalla festa. Fareste bene. Bravi... Fateli ubriacare come Salvini al Papeete, non reggono il peso delle responsabilità e del potere. Occorre del resto un minimo di preparazione. Alla porta! Prosit 
Roberto Urbinati