giovedì 24 settembre 2020

La Spallata




La Spallata è rimandata. Peccato, solo 15 regioni su 20 sono del cdx che rimugina, mentre Zingaretti con lucidità, festeggia per avere preservato un pezzo del sud, caro a Gigetto. La comune percezione non osserva la realtà dei numeri ma come è andata rispetto alle previsioni taroccate. Se non avessero terrorizzato la Toscana e costretto anche i pochi grillini rimasti a votare per Giani, altro funzionario di partito, cosa sarebbe successo? E' valso anche per Bonaccini, nonostante la mole politica fosse migliore del toscano. Fino a qualche anno fa nessuno lo conosceva. Cosa hanno insegnato queste elezioni, implementate da un referendum falso come il governo e la maggioranza che lo sostiene? La Meloni viaggia a pieni voti. Un meritato riconoscimento per un partito sdoganato dal Banana ma che ha saputo interpretare meglio degli altri il ruolo dell'opposizione. Salvini Lega, il connubio fortunato che ha permesso di uscire dai prefissi telefonici nordisti e dalle trote di Bossi, diventando la prima forza del paese, paga il deficit di classe dirigente. Forte al nord. inesistente dalle nostre parti. Molto bravo nella lotta, poco attento nei nuovi insediamenti geografici. Hanno vinto i governatori, punti di riferimento che il virus ha ingigantito. Anche la "macchietta" alla De Curtis, adatta agli scenari campani è diventata più convincente di Crozza. Per contrastare l'arrivo (ritardato) del covid metterà le liste di Mastella. Sono tante le lezioni che la mancata spallata ci ha consegnato. Mi interessa quella, urgente, per Rimini. I garantiti dal Pd, affronteranno la disfida secondo Bonaccini. Aspettatevi di tutto, perfino che Gnassi indovini una promessa attraverso Brasini. E' probabile che i due operai visti questa mattina lavorare in un cantiere lungo chilometri, raddoppino per le celebrazioni del decennale di Gnassi. Anche mettendo in campo nipoti o mogli di fatto, vincono comodamente. Non esiste un rapporto nell'opposizione. Un brulicare di velleità personali senza un filo comune. Uno si occupa dei dehors, l'altro di se stesso ed il terzo..pure. Quante liste si potrebbero realizzare? Sono lo strumento per convogliare passione e consenso. I partiti allontanano il cittadino. Sono posti occupati a prescindere. Ci sono mille problemi nella città, dalla delinquenza che colpisce sfacciatamente, alle difficoltà economiche e sociali. Le uniche risposte arrivano dal potere locale e religioso, stessa cosa. Quello che hanno fatto violando regole e codici viene volutamente nascosto dalla propaganda in versione giudiziaria. I maneggi attorno a Tecnopolo e tanto altro, se fossero di origine diversa avrebbero le foto formato tessera in Piazza Cavour. Alla fine ci tocca sperare che vinca Diba. Il M5S si spacca, frana la maggioranza e qualcuno sarà costretto a rompere le righe, regalando un parlamento nuovo, in versione mini. Avremo meno portavoci. Un passo alla volta. Chi si candida contro la Petitti?