mercoledì 16 settembre 2020

Assalto alla Diligenza

Non parlo dei tre (nuovi) commercialisti della Lega, diversi da quelli intercettati a Mosca che permettono però ai telegiornali della propaganda di uscire con i titoli "Fondi a Salvini", ma dell'assalto alla diligenza del governo con i 209 miliardi del Recovery Fund. Chiamato così per non suscitare pruriti grillini. Si sono "blindati" con un altro patto tra Pd e Grillo. Hanno smesso di foraggiare Casaleggio, il commercialista grillino mai indagato che ha avvisato la mandria di non potere più prestare i servizi di una volta. Quelli chiamati Sarti, Sensoli e Croatti. Mentre Affronte trasferito a S.Marino sta "brigando" con le pale (eoliche) care a Melucci. L'uomo che secondo i veggenti del Carlino condiziona il dopo Gnassi. Sembra che la fantasia e la fame giallorossa abbiano inventato 557 progetti inviati sempre allo "storico" Gualtieri. Una abbuffata, se pensate che ogni anno nella redazione della Finanziaria litigano per soli 20 miliardi da spendere, sempre a debito.  «Faremo pochi grandi progetti». È la promessa del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri in audizione al Parlamento, in vista della stesura del Recovery Plan, dopo che la cabina di regia guidata dal ministro Enzo Amendola è stata inondata dai 557 progetti arrivati dai ministeri in pieno stile “assalto alla diligenza”. Un totale di spesa che supera i 677 miliardi, il triplo di quanto assegnato, tra piani di conquista dello spazio, acquari green e rifacimento degli uffici della Farnesina. Questo è il governo mai eletto e questi i commensali dell'ultima cena. Dell'esito referendario mi interessa poco. sarebbe stata anche una domanda seria se non ci fossero state esigenze e priorità che in altri paesi si decidono democraticamente con un semplice voto. Noi siamo diversi, lo attesta il debito pubblico. Possibile che una coalizione, in squallida minoranza nel paese, si ritrovi nel Palazzo per dividere il bottino preso in prestito? La risposta dovrebbe concederla un Uomo sul Colle.