sabato 24 settembre 2022

Il Congresso

I nemico più pericoloso per Letta non è il cittadino che ha finalmente voltato le spalle al Pd, ma è l'arrivo dell'avvocato del popolo meridionale che con il consenso e la piattaforma di Grillo si è impadronito dei Movimento, ormai destinato a sparire. Conte ha capito che il serbatoio di voti non poteva essere la Lombardia, tantomeno il Veneto e nemmeno l'Emilia di Bonaccini, divisa dalla Romagna consegnata a Gnassi. Ha percorso strada per strada da Volturara in giù. E' stato un trionfo delle tessere di povertà. Non andiamo a sottilizzare quali sono i beneficiati, una strategia che ha sempre funzionato dai Borboni in sù. Il fatto quotidiano è che i grillini sono dati in forte risalita, poi si vedrà dopo cosa succederà. Erano già destinati ad una sveltina lunga una legislatura con il Pd. La faranno dall'opposizione, posizione molto scomoda. Letta disperato ma intervistato per ore dal Tg3, sente il fiato di Conte sul collo ma niente preliminari. Si rivolge alla componente "sinistrata" del Pd rappresentata da Pigi Bersani, capo corrente della sinistra da ridere, quello che perdeva sempre, come nel 2013 quando Enrichetto era il suo vice. Romano Prodi al cui brontolio, le mani di tutto il Pd si toccano animatamente, chiede un congresso per "ricostruire" il regime.  E' bastato l'improvvisato e furbo pacifismo di Conte per allarmare la sinistra. Letta è corso come un giaguaro da Bersani. Non gli ha chiesto se è stato eletto con i soldi delle salsicce, ma un aiuto elettorale che Fratoianni e moglie non riescono a dargli. Rimini è una bella isola della pace piddina, per fortuna Gnassi c'è. 
massimo lugaresi