venerdì 30 settembre 2022

Il Giornale


Ho letto, come faccio sempre, Il Giornale anche per disintossicarmi (un pò) dalla propaganda che sprizza da quasi tutti gli altri, alcuni di più. Il Prof. Fabio Torriero, spin doctor e docente di comunicazione politica alla Lumsa di Roma, avvisa: "La sinistra pretende di incarnare il bene e la Meloni non deve avere la sindrome da legittimazione"  "Ecco le trappole dei media di sinistra contro la Meloni" "Ogni qual volta, in Italia, vince la destra oppure partiti diversi dal mainstream, la sinistra prepara le sue trappole". Fino quì niente di nuovo, la storia e gli agguati tesi a Berlusconi possono riempire un libro.  L'avviso di garanzia posato sul tavolo del G20 da lui preseduto è un cult della nostra storia. La boccacesca storia delle escort che riempivano le sue ville, ancora deve essere chiusa. Alcune sono diventate nonne. Il Professore Torriero, ha delineato le "strategie" comunicative che il centrosinistra, inteso come resti del Pd, nel caso rimanga la stessa etichetta perdente, adotterà nei confronti della Meloni ed avverte la futura premier a evitare determinati errori. "La sinistra mediatica, giornalistica, politica e intellettuale usa una tecnica comunicativa che è figlia della cosiddetta sindrome di Voiltaire, ossia la pretesa di incarnare il bene che si articola in tre livelli. Nel primo, la sinistra rappresenta il bene, la democrazia e i diritti, mentre dall'altra parte c'è il male, il Medioevo, il far-west e il fascismo. In tutti i discorsi viene ripetuto che non ha vinto la destra, ma ha perso la sinistra. Questo concetto viene espresso continuamente in tutte le trasmissioni: da Di Martedì a Zona Bianca. Seconda trappola: E' quella di far passare il messaggio, come hanno detto sia Polito sia Molinari, che quello di domenica sia stato un semplice voto di protesta e di esigenza di cambiamento. Questo significa banalizzare la vittoria della destra. Il male non può vincere e il bene non può perdere, siamo di fronte a un voto di protesta. Il terzo livello, il più sofisticato: i giornalisti, soprattutto alla Rai e a La7, danno i consigli su come deve essere la destra. La Meloni, se vuole governare, se non vuole cadere, se dimostra intelligenza, deve fare questo o quello. Fissano (loro) i binari. Una trappola come quella scattata su Salvini,quando è entrato nella "strategia" Draghi. La Meloni, secondo il Professore (concordo), non deve cadere nella "legittimazione" da sinistra (?) ed aspettare la sufficienza dagli altri. Il mainstream mediatico e politico della sinistra, non le darà mai un voto normale. Hanno permesso a Fini di non togliere la Fiamma tricolore perchè non faceva paura elettorale. Oggi la Meloni è il peggiore avversario che abbiano incontrato, diverso da quello di 20 anni addietro. Con Berlusconi, alla fine della "prigionia", si sono accordati. Il pericolo del Pd è di non riuscire a fermare la Meloni con i combattenti da scrivania, quello (vero) della Meloni sarà di governare un Paese "moribondo" nei fondamentali finanziari e soprattutto sociali. Questo è il tesoretto di Draghi. 
massimo lugaresi