martedì 27 settembre 2022

Il Pd di Gramellini


Ho scelto ancora una volta un articolo di Dagospia, diventato quotidiana rassegna fotografica di tette e culi con qualche pene da sbarco concordato, rivolta però (sempre) al mantenimento in vita del Pd, perfino nell'ultima versione lettiana. Questo è Dagostino che "copia" il Gramellini del Corrierino della Sera. Uno dei tanti giornali della propaganda piddina che si ritrova senza lettori. Il portatore di una strana capigliatura, ha voluto donare al pubblico scomparso, l'ultimo insulto al centrodestra popolato da una banda di coglioni senza arte e cultura. Secondo la penna di punta democratica il "cruccio" della Meloni non è il rapporto con l'Europa ma "sistemare" Salvini. Agli interni od alla difesa, no davvero, i padroni americani prenderebbero un colpo. Alla cultura o istruzione il colpo lo prendono gli italiani. Battutone. Meglio un sottesegretario allo svago. Sono davvero tanti quelli da sistemare nel gabbione radical chic con o senza capigliature, magari finte. Non è una vendetta, ma una corretta sistemazione degli equilibri. Il loro Pd con un 20% molto scarso, aveva tutto nelle mani. Rimane il Quirinale che è una garanzia per tutti. Potrebbe trovare tempo, non dico voglia, di fare le congratulazioni alla signora vincente. Atto gentile in attesa di chiamarla per consegnarle l'incarico per la formazione di un governo che fosse per Gramellini ed il suo scalp durerebbe due ore. Il tempo di fare un articolo come quello che ho letto grazie a Dagospia. Meglio tornare a tette e culi. Hanno fatto la fortuna del Blog, il Pd porta male. 
Foto: Dagospia
massimo lugaresi