sabato 22 luglio 2023

Inevitabile

Premetto che la ricostruzione è di Repubblica, sempre un passo avanti nella denigrazione degli avversari. Le veline che escono dai palazzi di giustizia, però rappresentano ancora il core business della testata piddina. Questa volta il litigio è al centro, tra il vorrei, ma non posso di Calenda e Matteo Renzi. Stanno disfacendo, l'alberello che avevano creato. La morte del Cavaliere ha aperto un varco che Tajani, espressivo come il figlio di Gassman, non riuscirà a difendere. Nel nuovo round, Calenda attacca Renzi: credo che Italia Viva stia tenendo le mani libere per un "ragionamento" con la maggioranza. Ha difeso la Santachè e per coerenza anche la carne sintetica. Rimarrà solo nel limbo della politica, tornando nei prefissi telefonici.  
Tutto questo mentre eleggono (assieme) il nuovo capogruppo Enrico Borghi, fuoriscito dal Pd. Sono, con la Schlein, i migliori alleati della Meloni. Questa volta è il leader di Azione ad aprire un nuovo fronte all’interno del (fu) Terzo Polo. Lo fa appunto accusando l’ex premier di strizzare l’occhio ai partiti che sostengono il governo, Forza Italia in primis. Tanto da ipotizzare un passaggio del partito di Renzi tra i banchi della maggioranza. E' Inevitabile e perfino urgente per affrontare le elezioni europee. Un test che il centrodestra non può perdere.
massimo lugaresi