sabato 9 aprile 2011

Bagnini a Roma

Dopo anni d'incontri con politici a Destra e Sinistra che raccontano cavolate, i Signori della Sabbia protestano sotto le finestre della politica romana. Qualcuno più autorevole, dalle pagine del Resto del Carlino, lo ha definito isterismo, noi la chiamiamo Ultima Spiaggia. L'Europa dovrebbe cambiare la norma che riguarda l'intero comparto degli appalti pubblici, così come l'Italia per fare aprire il Palas di Rimini dovrebbe modificare le norme strutturali. Quali sono le differenze tra le nostre spiagge e quelle spagnole, francesi, greche, noi abbiamo un Mussoni democrat, non crediamo sia ragione sufficiente e poi il nostro Giorgio ha capito che aria tira. Hanno provato di tutto, si sono inventati leggi regionali ai limiti del ridicolo, finite in farsa, adesso sperano in un momento di distrazione della burocrazia di Bruxelles per infilare il Lodo Rimini. Sarà sufficiente un ricorso di un semplice cittadino per fare saltare tutto il castello di promesse dei Fitto, Pizzolante, Lombardi, Melucci, Errani e Nud e Crud. La stagione elettorale non propizia serietà, leggiamo tutti i giorni veline dei candidati che si scoprono interessati a risolvere le tragedie che incombono sulla Città, come fossero esuli in questi anni, il migliore rimane sempre il giovane con pensione assicurata, è arrivato a ripromettere lo Stadio, non precisando quante case ci costerà. Dobbiamo giocare sempre nella categoria dei furbi, con quale faccia accettiamo norme europee che colpiscono operai e piccolissime imprese, chiedendo deroghe per soggetti che godono di vantaggi assurdi  non solo per i canoni? Qualcuno ci spieghi, per esempio, perchè il bagnino non debba avere il registratore di cassa, oppure chiedersi perchè il valore di una modesta concessione sia di almeno un milione se poi denunciano un reddito di 5.000 euro all'anno. Che ai Signori della Sabbia vada bene così è più che logico, per loro i bravi politici sono (tutti) quelli che danno loro ragione, questo si chiama amministrare per Lobby. Ci piacerebbe che almeno un Candidato Sindaco di Rimini entrasse nel merito, tralasciando le solite storielle del patrimonio umano e/o che i nostri bagnini tengono l'arenile pulito, come se alberghi, negozi, bar fossero compagnie di sporcaccioni. Se invece il ragionamento diventa l'interesse della città, il punto dal quale partire è avere una spiaggia che sappia supplire alle carenze del nostro sistema ricettivo, con i due fondamentali limiti rappresentati dallo spazio per realizzare i servizi e le ridotte dimensioni delle imprese turistiche. Serve una spiaggia con piscine e altri spazi compreso il poter mangiare in spiaggia che oltre ad essere un servizio apprezzato può permettere la chiusura di cucine costosissime per piccoli alberghi. Costruire un sistema sinergico deve essere assunto come imperativo, pensando allo stabilimento anche in ragione della diversificazione dell'offerta turistica. Questo è il futuro, se rispondono che non vanno d'accordo nemmeno tra di loro, allora il legittimo bando deve essere emanato con condizioni che non attengano solo al canone, sono più utili discriminanti per chi meglio interpreta la sinergia con l'offerta alberghiera, aggiungendo un servizio di salvamento dall'inizio della stagione ed indicando i prezzi praticati. Se è un problema, il Bando ve lo scriviamo noi.