giovedì 28 aprile 2011

Panorama

Mancano due lunghe settimane alla semifinale del voto cittadino, a fine maggio la finale sancirà se Rimini vuole continuare sulla strada del disastro con gli stessi conducenti o tentare un cambiamento Renzista. Gli attori di questa campagna sono tanti, alcune comparse silenziose, altri rumorosi, fin troppo, emettono suoni incomprensibili non riuscendo neanche a tradurre i suggerimenti e gli ordini che arrivano da Bologna. Non esiste dubbio che il più dotato sul piano dell'apparenza sia Marco Moretti, non pronuncia mai frasi banali, conosce l'arte dell'amministrare e dei bisogni della Città, ha mandato subito a fanculo la Carta dei Gambini, Chicchi e Piccioli, con il solito Preside a garanzia, li conosce troppo bene per non diffidare della qualità cartacea. Fra le tante stupidità annotate dai giornali, Moretti ha indicato l'unica cosa seria che un Sindaco deve operare, infrastrutturare la Città, meglio di quanto non abbiano fatto nei dodici anni passati e possibilmente in regola con le norme ed i bilanci. La Rinaldis ha velocemente terminato la conta pasquale rivelando di avere pensato ad un incatenamento associativo ai Piloni del Palas, ricordandosi che deve ancora assolvere alle royalties ha rinunciato, decisione giusta e lungimirante, Unicredit è in attesa, con la A.S. Roma l'hanno risolta, a Rimini siamo agli inizi. Il voto alla Lega l'abbiamo promesso, sembrano assenti i beneficiari, per amministrare Rimini non basta avere un Bossi.