giovedì 28 aprile 2011

Fuorigioco

Una volta quando qualcuno oltrepassava anche lievemente il limite del fuorigioco politico, veniva tacitato. Era obbligatorio imparare che prima di parlare si dovesse pensare a quello che si diceva, emettendo concetti possibilmente seri. Gli Inzaghi erano neofiti o personaggi in cerca di facile gloria con scorciatoie lessicali, capitava spesso che il sanguigno Melucci con fare sbrigativo facesse rudemente presente che non eravamo al circo nell'area delle ferrovie. Usando questi vecchi ricordi ci piacerebbe conoscere l'attuale pensiero del Vate del Turismo sul suo debole candidato/successore che ha proposto per la Sala del Consiglio, Commissioni e spazi allegati un uso alternativo come asilo, pensiamo nido, nelle scuole materne sono più avanti dei consiglieri presenti e futuri. Una boutade così infantile non merita commenti, altre due dello stesso tipo serviranno per giustificare le previsioni mai indovinate di Gardini che vedono giustamente Renzi in grande rimonta, assieme ai Curiali da sempre in mezzo al guado sul traghetto pronto ad approdare sulla riva più vantaggiosa. Se un discorso così misero fosse stato tentato nel vecchio Pci, la prima e salutare tozza sarebbe arrivata in famiglia, gli eredi, vedi Agnelli, non sono mai della stessa pasta dei genitori.