venerdì 8 aprile 2011

Lampedusa

L'ennesima tragedia del mare non deve impedire d'affrontare Il problema dell'immigrazione con il necessario realismo, caduti gli accordi con i dittatori di un tempo, la comune strategia va ripensata senza giochini politici interni o furbizie europee. Lasciando perdere le cazzate che sparano da sinistra, ricordando che il contenimento l'aveva deciso anche Prodi o che l'accordo con la Libia fu votato anche da quella parte politica, la cosa seria che doveva fare Berlusconi era andare in Europa con una semplice domanda, contenente la risposta, COSA FACCIAMO? Se decidevano fosse solo un nostro problema, si replicava con il rilascio di permessi provvisori, sarebbe diventato subito un problema anche francese, per espandersi presto nel resto del continente. Il dramma non è quello di oggi ma del domani, degli 800 milioni di abitanti africani quanti vorranno partire? Se il conteggio è rimasto in decine di migliaia lo si deve all'esorbitante costo dell'imbarco, gli allarmi di Maroni venivano sbeffeggiati dai salottieri democrat, la Chiesa ha assunto per la prima volta una posizione pragmatica, segnale di un cambiamento dopo le sbornie dell'accoglimento per tutti. Se ad uno solo degli stati in ebollizione venisse in mente di favorire l'espatrio, avremmo un esodo enorme da affrontare, sarebbe corretto che televisioni e giornali smettessero con i servizi su panini e docce, spiegando ai cittadini che l'Italia rischia di diventare una grande Lampedusa.