venerdì 9 agosto 2019

La Destra

La destra è un avversario nobile. Ho tanti amici di destra con i quali siamo accomunati dalla sete della stima. Ci vogliamo conoscere pur rimanendo nelle proprie praterie, come tribù 'indiane'. Alle volte finiamo a convergere nel credere che il grande male sia lo yenkee con la lingua biforcuta. L'eredità della mia esperienza politica è fatta dai pochi amici rimasti. Fra questi Vittorio Buldrini rimane l'espressione del movimentismo degli anni 70 che, come il colonnello Buendia, ha combattuto almeno 9 rivoluzioni rimanendo prigioniero di cento anni di solitudine. Io e Vittorio siamo l'esempio che gli uomini valgono di più delle chiacchiere. Che le nostre notti di pathos e scelte, sigarette e salute dedicata agli altri, valeva più di stipendi e maldicenze. Ci siamo voluti bene e continuiamo... Perché il nostro amore non è un calesse. È un sentimento politico ovviamente. La destra dicevo è avversario nobile. Non ho mai sentito dire da taluno di loro che esista una utilità nel voto. Non ho mai sentire bestemmiare la Costituzione repubblicana come ha fatto il "loftaro newyorchese". Non lo posso ascernere quel povero essere che adesso pare faccia films. Il dolore che ha saputo impartire col suo perbenismo borghese con il quale ha avvelenato i pozzi di approvvigionamento non potranno più essere psbobbati nemmeno dal leader Maximus di provincia Gnassi, grande elettore del rottamatore Zingaretti. Ahh non era Zingaretti il rottamatore... Bersani?! Veltroni, D'Alema?! Nessuno di questi... Fossi in loro gli chiederei i danni da tessera resissa dopo aver goduto del film, stipendio e spettacolo. The end... Era ora! Sono riusciti a distruggere la partecipazione, la curiosità.. È rimasto l'interesse. La Politica vissuta come spartizione. Come convenienza. È rimasto questo è la destra vince. E non sono più capace di oppormi. E debbo restare in silenzio.
Roberto Urbinati