lunedì 12 agosto 2019

Righe di Verità

Sono sempre stato contrario, voce fuori dal coro, è proprio il caso di dire alla ricostruzione del teatro ottocentesco. Che io sappia nessuna città mai che avesse i resti di un'opera non d'arte ma di artigianato si è assunta l'onere di rifarla solo perché ve ne fosse la possibilità materiale, essendoci ancora il progetto del Galli etc. Tutto è bello quel che novello: ma devi potertelo permettere! E Rimini davvero con i costi attuali in campo di artigiani, esperti a vagonate, oneri connessi alle costruzioni giammai si sarebbe potuta permettere la ricostruzione in falso antico un sacramento simile che col tempo disvela la sua natura sia nella fase di ricostruzione, sia nella fase di utilizzo sia per quanto attiene i "postulatori", palesi e occulti, che hanno gravato la città di questa stupida spesa avendo poi Pesaro a portata di mano dove chiunque realmente interessato alla musica classica sarebbe potuto andare aggiungo PAGANDO. Ed in effetti detto aristocratico esclusivo sovradimensionato per l'area sacramento mostra la sua vera natura che è poi quella originaria di una società classista in cui c'è chi sta dentro a godersi Muti e c'è chi sta fuori. E il bello è CHE NESSUNO PAGA. Un parterre di personalità piccole piccole a scrocco della collettività. Certo, bello poter invitare il Presidente: ma te lo puoi permettere se ogni volta che apri un accidenti di quella stazza ti costa l'ira di dio E nessuno paga perché Rimini tipicamente italiana è piena di personalità che NON VEDI solitamente ma se c'è un'occasione mondana si materializzano alla prima di un'opera che neppure hanno sentito mai nominare. Concause convergrenti hanno consentito che si costruisse ex novo un luogo di élite e di mondanità... "l'aristocrazia e la ricca borghesia avevano bisogno di un luogo dove incontrarsi" cito a memoria: queste furono le ragioni della I costruzione del Galli che fu privata con apporto economico pubblico. Nella seconda paga tutto il pubblico costruzione e spettacoli che gente comune 9 su 10 che pagano il fisco mai vedrà live o perché non interessata ascolta Sfera Ebbasta o perché non si puó permettere l'ingresso o perché non essendo fra le centinaia di "personalità" non ottiene l'invito a scrocco dal consigliere comunale al direttore della... pinatoceca di 30 anni fa al sottotenente al "dottorino" aiuto primario. E a pagare il Coro, costosissimo, e Muti e tutto l'amabaradan qualche centinaia di migliaia d'euro come sempre il bracciante lucano, la casalinga di Voghera, il pastore sardo: nulla di nuovo sotto il sole anche Ieri sotto forme diverse era così. Il IV stato lo ha costruito diciamo, le élites se lo godono e appartengono alla razza padrona che non paga o ai loro prestafaccia politici che pure sono ormai habituée di queste occasioni mondane riminesi fuori dal tempo di un passato che qualcuno rimpiange e che sembra stia tornando grazie al volgo disperso di diseredati che abbiamo richiamato in Italia che arricchiranno i ricchi e impoveriranno i poveri. Comunque gli sponsor sono gli stessi della I costruzione e li potete vedere fra le prime file degli spettacolo. A cui aggiungasi chi ci ha magnato con gli stucchi e la ricostruzione filologica che aveva tutto l'interesse che una simile opera si facesse. Più qualcuno in buona fede che però vive nel mondo dei sogni e sembra non sapere che arte, archeologia, Galli & affini costano l'ira di dio. Peraltro è un clamoroso falso quella della "ferita": il teatro non esisteva più materialmente come luogo di élite e aveva già terminato il suo breve ciclo vitale ancor prima della distruzione diventato '900 luogo a vocazione turistica, popolare, poi da comizi fascisti, da proiezioni cinematografiche con rari spettacoli già fine '800: un flop insomma. E poi: soldi come noccioline: una pre-inaugurazione, una inaugurazione con Cecilia Bartoli, una post-inaugurazione per avere la benedizione dell'opera del Presidente che poi Muti avrà mille occasioni di vederlo senza necessità che ci si sveni noi. 
S.A.