venerdì 16 agosto 2019

Minchiate di Ferragosto

Minchiate di ferragosto sono quelle alle quali assistiamo da sempre in questo periodo. Il caldo torrido di alcuni giorni, l'afa che soffoca il respiro, l'acqua del nostro piccolo mare le cui caratteristiche principali non più sono quelle saline (!), le corse a piedi nudi e a perdifiato sulla battigia, diciamo la verità: obnubilano la mente, ammesso che la materia grigia ci sia davvero, creano qualche carenza di ossigenazione, producono effetti confusionali! Ecco così che si concretizzano le minchiate ferragostane. Durante il resto dell'anno ne confutiamo a centinaia, ma passano più facilmente nel dimenticatoio perché, si dice, le esprime un politico, un sindaco, un pubblico amministratore: dire michiate è il loro mestiere per guadagnarsi la pagnotta e, magari, la riconferma elettorale per un altro mandato di minchiate. Ma le minchiate ferragostane di quest'anno sono davvero esilaranti, di una superficialità che meriterebbe il pubblico ludibrio. Mentre, in molti casi, il popolino dei lecca(chiappe), lo stuolo dei servisciocchi e l'ormai prona schiera dei pennivendoli che scrivono e sparlano per la cosiddetta informazione locale, si affannano nei like sui social o battono le mani a comando per delle emerite minchiate. Del tipo "siamo fatti del nostro mare"! Questa è proprio topica. Ma si può articolare un'affermazione del genere! Dopo quello che sappiamo finisce "nel nostro piccolo mare"? Dopo che ci si è arrampicati sugli specchi per individuare una modalità meno restrittiva per dichiarare la balneabita' delle acque all'indomani degli sversamenti causati dai periodici temporali che si abbattono in zona? Dopo che le servili dichiarazioni delle rappresentanze associazionistiche alberghiere hanno puntato l'indice contro chi ha l'obbligo di verificare lo stato delle acque piuttosto che nei confronti di chi da decenni é incapace di individuare soluzioni a un problema che rischia di far collassare l'intera economia riminese? Basterebbero queste brevi osservazioni per archiviare esperienze di governo locale che si tramandano da troppo tempo. Che si susseguono grazie a molte complicità e a troppe distrazioni collettive. Che hanno permeato gran parte dei settori vitali di questo "puntino sull'Adriatico" e che rischiano di restare definitivamente soffocati. Purtroppo non basterà la sola forza elettorale di una rozza Lega salviniana per vincere le resistenze locali al cambiamento, per rottamare una classe sedicente dirigente che ha sempre campato di politica e di minchiate. Servirà bel altro che ancora non si vede all'orizzonte del nostro amato mare, mai come oggi piccolo e sempre meno limpido, come il nostro futuro. Buon ferragosto senza minchiate! 
 Don Camillo