martedì 9 novembre 2021

Il Parcheggio della Giustizia

La lettura di Travaglio con il suo Fatto Quotidiano, composto dalle veline che escono dalle procure ed arrivano (sempre) nei soliti giornali, pone ancora il sistema giudiziario nella pole position dei problemi se non ci fossero le spiagge dei bagnini. La pubblicazione del saldo correntizio di Matteo Renzi, per sua fortuna invidiabile, indica che lo scandalo non è quello di migliaia di cittadini che protestano o contestano i vaccini ma un paese che non riesce a controllare la magistratura. Non ricordo quale sia il piazzamento (vergognoso) dell'Italia nell'informazione democratica. Qualcuno si lamenta? E' stato nominato un Comitato Scientifico per analizzare le ragioni, magari presieduto dal "democratico " De Benedetti? Quello che ripudia il passaporto, nel caso venga eletto Berlusconi, presidente della Repubblica, intesa anche come giornale. Ha già abbandonato l'Italia fiscale. Anche i titoli sul governatore campano "indagato", nel novero dei paesi civili, non sarebbero comparsi. Siamo sempre al dilemma mai voluto affrontare: responsabilità dei giudici. I radicali, meritatamente, lo fecero, in poco tempo "gli altri" la cancellarono. Non presero nemmeno la scusa di "informarsi" sullo stato della giustizia. L'aspetto più incivile è che il semplice avviso di garanzia, nei casi selezionati dalla Barbara D'Urso, scatena il processo più rapido della storia. Il seguito e perfino il finale, non interessa più nessuno. Tante volte, non lo vedrai, se sei anziano. La Marta Cartabia si è esibita nel primo riuscito volteggio giudiziario. Sembra "stracca" per il lavoro svolto. Si è fermata, elegante come sempre. Momento difficile per il Nume. Ha fatto finta di non conoscere i bagnini ed allora tana libera per tutti. La nostra Costituzione oltre a prevedere il nulla osta per il Cavaliere, parla anche, della "presunzione" d'innocenza. Inutilmente. Dipende per chi. Quando finiremo di presentare un semplice indagato come colpevole, forse potremo definirci veramente democratici, non per i voti al Pd o le punture di Figliuolo. Allestire solenni conferenze stampa per anticipare processo e sentenza, deve avere come contrappeso la separazione delle carriere. Usare microfoni, telecamere e soprattutto giornalini locali per un vantaggio processuale è rivoltante. Qualsiasi iniziativa per frenare gli abusi dei pubblici ministeri è stata etichettata come un bavaglio. Insisto, ho subito il trattamento previsto da questa giustizia, penso, forse erroneamente, di essere immune.  
massimo lugaresi