lunedì 8 novembre 2021

Uno di Noi


Come dice l'infallibile Greta Thunberg, miliardaria bambina, è tutto un bla bla bla. Anche Mario Draghi è diventato uno di noi. Il più pompato, dopo Renzi, che pure una manifestazione di consenso elettorale l'aveva avuta, è sceso nel ridicolo. L'ultima pagliacciata nel Consiglio (balneare) dei Ministri, credo rappresenti uno dei punti più bassi del regime. È tutto un sussurrare, mandare veline, dichiarare il terrore dei Sarti&Croatti di perdere ruolo, in qualche caso persino lo stipendio. Giorgetti ha tirato il sasso che gli è rimbalzato sulla testa. A Brunetta non era riuscito nemmeno il lancio. Salvini tra Meloni e Giorgetti ha scelto Mi Chiamo Giorgia. Una mossa che ha tacitato la campagna impostata dai soliti sulle divisioni nella Lega. Intanto in America i "sonni" di Biden si fanno sentire. I trumpiani, senza corna visibili, stanno rimontando. Il consiglio federale della Lega ha votato all’unanimità il pieno sostegno al Capitano e alla sua linea. Anche Giorgetti si è accodato. Un esito avvilente così l'ha definito il più radical chic dei blog. Roba da partito comunista, quelle che piacevano a Speranza. La propaganda, cari lettori, è questa. Disegnano il mondo che vorrei. Chi non la pensa come loro, che sia presidente di un grande paese o piccola nazione, eletti democraticamente è, perlomeno, fascista. Noi continuiamo con la nostra "democrazia" dettata dal Comitato Scientifico. Ne avesse indovinata una. Credo che la fine di questa insensata e stupida clausura per cui ci sono stadi pieni e ristoranti vuoti, arriverà presto. L'ultima pagliacciata, Draghi è stato costretto ad imbastirla nel Consiglio dei Ministri sotto l'ombrellone. Perfino la "sua" Europa gli ha mostrato un cartellino giallorosso. L'ansia da prestazione lo ha condotto fuori dalle regole del libero mercato. Se ti rimangi anche quello, cosa rimane dell'Unione Europea che fece pronunciare a Prodi la "cazzata" più grossa della sua lunga vita piena di.. ? Il centrodestra si è riunito come non era mai accaduto. Il governo è appeso al filo presidenziale. Questo regime che interessa anche la nostra città ed i suoi lungomari, da l'impressione di essere arrivato a fine corsa. Stanno cedendo consenso e pazienza. La nostra sconfitta a Rimini, meritata e voluta, nelle sue enormi dimensioni, è stata accentuata dal massimo splendore del draghismo, in quel momento. Il misto di rabbia e disinteresse per la politica, causata dalla crisi che ci sta sommergendo, ha truccato il voto. La paura  adesso però li sta attanagliando. Lo "schiaffone" Zan li ha risvegliati, pieni di paure. La Sarti ha detto che parlerà. Stanno indagando perfino il pastore napoletano. Certo che Berlusconi presidente della Repubblica sarebbe una vendetta tremenda. Faremmo però come quelli che si evirano per indispettire la moglie. Sentiamo prima cosa dice Melucci. 
massimo lugaresi