E' il turno di Luigi Zanda, esponente dalle origini e successivi miscugli, del Partito Democratico. L'appartenenza alla corrente (fiumana) contraria agli abbracci senza baci con Landini, lo induce a mollare un "calcione" alla Schlein. Per molto, molto meno, una volta a sinistra si facevano almeno due congressi. L'ammucchiata voluta e realizzata con un partito pennellato per Renzi Matteo, non per antagonisti di professione, lo sta dissolvendo. Rimane numericamente in piedi, contando su alcune sporadiche isole favorevoli ed un sindacato che spacca i rapporti cuciti in questi anni, ma chiede alla Meloni di riferire alle camere. Hanno reso ferrea l'altra coalizione dove gli interessi personali e quelli ereditati sono vangelo osservante. Il divieto della tassazione bancaria e gli affitti brevi lo attestano. Hanno la fortuna di avere un ministro come Giorgetti che parla poco e lavora molto, tanto da riportarci a galla, nonostante il peso del debito. Elly..Schlein cambia mestiere lo dice Luigi Zanda. La frase sulla democrazia italiana a rischio è stata infelice. Non si deve abbassare il livello dell'attenzione politica sugli avversari ma scioperi e modalità hanno creato più avversione che voti. Non viene chiamata più sinistra ma "progressista", termine generico come certi farmaci. Lo vuole Conte, gli altri due segretari sono comparse di una politica sempre più familiare. Qualcuno nel Pd ricorda che solo 3 anni fa erano al governo da quasi 20 anni?
massimo lugaresi

