massimo lugaresi
domenica 19 ottobre 2025
Il Pacifista
Trump ha indossato, senza spettinarsi, il saio del pacificatore delle guerre, volute sostenute, pagate dai predecessori. Sembra voglia occuparsi della fine di Zelensky, il comico rivestito e di una guerra che non doveva nascere. Impresa difficile, la controparte è Putin. Non può giocare, come ha fatto con lo scaduto ucraino, voluto da Biden. Le novità hanno fatto scattare l'allarme di Linkiesta, fedele ai vangeli che escono da Davos. Le differenze tra i miei blog di riferimento, sono le stesse che scuotono ed avviliscono il Pd. Dagospia rimane più vicino alla sinistra storica, quindi ha dovuto cancellare la Schlein. Quello che succede ha sempre un risvolto, ironico o scandaloso, contro la Meloni. Non possono festeggiare niente che sia opera della segretaria di Landini, pronto alla successione, mentre l'antagonismo allontana i voti. Alla vigilia dell’incontro con Zelensky, alla Casa Bianca, il presidente americano è tornato a parlare con Putin, annunciando un nuovo incontro a Budapest. Anche Linkiesta non gioisce per le imprese riuscite a Donaldone, rosica piano per non fare rumore. Fa parte di una corrente rearmatrice e bellicista, presente nel Pd, in attesa di una separazione condivisa. Rosicatori in attesa del fallimento trumpiano. Se il "pacifista" indovina anche questa felice novità, potrà dedicarsi al suo gioco preferito: il daziere.

